Rimborsi biglietti aerei, chi può farlo e come

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Domenica 17 luglio si è registrata un’altra giornata di disagi per chi doveva volare a causa di uno sciopero di 4 ore che ha visto coinvolti i piloti e gli assistenti di volo di Ryanair, di Easyjet e di Volotea.

Una protesta che coinvolge anche le controllate della low cost irlandese Ryanair, ossia Malta Air e Crewlink.

Ma come si fa a ottenere un rimborso in caso di cancellazione del volo?

riportiamo quindi, in questa nostra Guida Viaggio, quanto spiega il Codacons, il modo più comodo è seguire le indicazioni sui siti delle varie compagnie aeree, dove tutte pubblicano una pagina sulle modalità di rimborso.

«In alternativa si può fare pec o raccomandata alla compagnia aerea, chiedendo il rimborso, ma in linea generale conviene seguire le procedure indicate sui siti delle compagnie»

Per procedere con la richiesta di rimborso bisogna conservare il biglietto aereo o la conferma di prenotazione del volo, la carta d’imbarco e gli scontrini delle eventuali spese extra sostenute.

Assopasseggeri, l’associazione per la tutela legale dei viaggiatori, ricorda che si ha diritto ad ottenere un rimborso per cancellazione del volo se la compagnia aerea non effettua la tratta prevista e non comunica tempestivamente la soppressione del volo.

Per comunicazione tempestiva di cancellazione del volo s’intende un preavviso di almeno due settimane. Se il volo è stato cancellato si ha diritto ad essere risarciti dalla compagnia aerea con un importo che varia da un minimo di 250€ ad un massimo di 600€ per passeggero, a seconda della lunghezza della tratta aerea soppressa, nello specifico: € 250 per passeggero per tratte aeree fino a 1.500 chilometri; € 400 per le tratte aeree intracomunitarie superiori a 1.500 chilometri e per tutte le tratte fino a 3.500 chilometri; € 600 per le tratte aeree superiori ai 3.500 chilometri.

Ma non finisce qui. In caso di cancellazione del volo la compagnia aerea ha il dovere di adoperarsi in breve tempo per offrire al passeggero un volo di riprotezione che lo conduca a destinazione. Se la compagnia aerea non offre o non riesce ad offrire un volo alternativo per giungere a destinazione si ha diritto ad essere rimborsati integralmente del costo del biglietto acquistato.

In caso di cancellazione del volo poi, la compagnia aerea è tenuta tra l’altro a prestare assistenza direttamente in aeroporto, ovvero fornire pasti e bevande in funzione della durata dell’attesa; sistemazione per il pernottamento in albergo, se necessario, addirittura assicurando anche una o più notti. Ovviamente anche trasferimento dall’aeroporto all’albergo e viceversa; rimborso del biglietto e volo di ritorno al luogo iniziale di partenza se il ritardo supera le 5 ore e il passeggero decide di non continuare il viaggio.

Se la compagnia aerea non dovesse fornire tale assistenza si avrebbe diritto a richiedere anche il rimborso di tutte le spese sostenute se documentate, pertanto meglio conservare sempre anche tutti gli scontrini.

Il diritto al rimborso per cancellazione del volo, spiega sempre Assopasseggeri, viene meno nel momento in cui la compagnia aerea può dimostrare che la cancellazione è stata causata da circostanze eccezionali, ovvero che non si sarebbero potute evitare anche adottando tutte le misure del caso. Per circostanze eccezionali, si intendono ad esempio, condizioni meteorologiche avverse e inaspettate; scioperi; allarmi per la sicurezza.

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