Coronavirus, consigli e precauzioni in Italia
Continuano le nostre guide viaggio sulle informazioni più importanti rilasciate da medici e Ministero della Salute. Informazioni importanti per chi viaggia e per chi resta ma è allarmato dalla situazione.
Se siete di ritorno da un viaggio e nelle tre settimane successive al ritorno si dovessero presentare sintomi respiratori, come febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie, a scopo precauzionale contattare il medico di fiducia, riferendo del recente viaggio.
Un invito alla cautela per i viaggiatori italiani in merito al virus cinese è apparso anche sul sito “Viaggiare Sicuri” gestito dall’Unità di Crisi della Farnesina, sito che noi prendiamo sempre come fondamentale punto di riferimento ogni volta che viaggiamo fuori dai nostri confini e dove vi invitiamo a registrare il vostro viaggio, di specifico alla voce “Dove siamo nel Mondo”.
I sintomi della patologia polmonare riscontrata nella città di Wuhan, “sarebbero simili a quelli influenzali. Pertanto, soprattutto in caso di soggiorno nella regione dell’Hubei e qualora si sia entrati in contatto con animali in quella zona, in presenza di sintomi simil-influenzali si raccomanda di contattare un medico”.
Le autorità sanitarie internazionali stanno prendendo le dovute precauzioni per cercare di arginare la trasmissione del Coronavirus ed evitare il rischio di pandemia.
Facciamo il punto della situazione in Italia e quali sono i modi per ridurre il rischio di contagio:
Nel caso di casi sospetti, le strutture sanitarie dispongono di test diagnostici adeguati subito disponibili.
Per la Lombardia è già stata messa a punto una task force per riconoscere e affrontare possibili casi di coronavirus, con 3 laboratori dove trasmettere i campioni da analizzare e 17 reparti di Malattie infettive di riferimento per la presa in carico di eventuali pazienti. Tra queste, l’Unità Operativa di Malattie Infettive di San Raffaele Turro.
Come si trasmette il virus: attraverso la saliva, con tosse e starnuti; per contatto delle mani che hanno toccato superfici contaminate dal virus con le mucose quindi occhi, naso, bocca.
Come ridurre i rischi del contagio: poiché non c’è un vaccino e ancora poco si conosce sul nuovo virus, l’epidemia può essere arginata solo attraverso l’identificazione e l’isolamento dei casi sospetti; il Ministero della Salute raccomanda di chiamare il numero 1500.
Adottare misure per minimizzare il contagio: indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone cagionevoli o affette da problematiche respiratorie (in caso contrario non c’è bisogno di questa particolare attenzione); utilizzare fazzoletti usa e getta per tossire o starnutire; lavarsi spesso le mani; evitare di tossire o starnutire senza coprirsi con un fazzoletto o in mancanza di questo si consiglia di tossire nell’incavo del gomito; consumare solo cibo ben cucinato e bere acqua in bottiglia.
Da sempre i virus circolano in tutto il mondo. Un tempo, però, le malattie arrivavano per mare, oggi invece in aereo, e questo fa sì che si diffondano molto più velocemente. Ecco perché, per evitare il rischio di passare da un’epidemia localizzata e una vera e propria pandemia, le autorità internazionali hanno stabilito severe procedure di controllo in tutti i maggiori aeroporti, soprattutto per i viaggiatori provenienti dalle zone a rischio.
Altra informazione importante che da un’idea della situazione più il fatto che al di là della rapidità dei trasporti, l’aumento del rischio di nuove pandemie di origine animale deriva dal crescente impatto ambientale che ha la nostra specie sul mondo, invadiamo le foreste tropicali, ci inseriamo prepotentemente in habitat che contengono moltissime specie animali e con esse molti virus ancora sconosciuti. Senza dimenticare che disboschiamo e cacciamo gli animali, spesso per spedirli vivi in mercati della carne dove convivono specie diverse a stretto contatto.