Il ruolo dei Bitcoin nella storia

Condividi

Ferdinando Ametrano, amministratore delegato di CheckSig, startup che offre soluzioni bitcoin e crypto per investitori privati e istituzionali ha detto:

“Bitcoin è per la prima volta nella storia un bene digitale trasferibile ma non duplicabile, quindi scarso. – Continua – La sua scarsità, rimanda alla scarsità dell’oro fisico: se si riflette sul ruolo dell’oro fisico nella storia della civilizzazione, della moneta e della finanza, diventa evidente quanto dirompente possa essere un oro digitale nella civilizzazione digitale e nel futuro della moneta e della finanza”.

Tuttavia, il processo è complesso.

“Ovviamente l’accettazione di bitcoin come oro digitale è un processo controverso e questo si evidenzia nella volatilità del prezzo – sottolinea l’Ad di CheckSig – la volatilità è accentuata anche da tanti investitori che lo considerano invece un investimento speculativo di breve termine e quindi vendono in momenti di tensione – mette in guardia Ametrano che in fine conclude – Per questo Bitcoin, nei suoi 13 anni di storia, è cresciuto a strappi: a record di prezzo sempre più alti seguono ‘ritracciamenti’ significativi che lo riportano in basso, ma a valori comunque più alti del record precedente. Nel tempo vedremo se è davvero oro digitale, nel qual caso è evidentemente ancora molto sottovalutato”

Il crollo dei Bitcoin, di cui vi abbiamo parlato nel precedente articolo, rappresenta una fase, come dicono gli analisti e gli operatori di Borsa che la definiscono “niente panico”. Anche l’avvento degli NFT ha provocato un boom nel 2021 e ha accompagnato il rialzo nell’ultimo anno. Ma da inizio 2022 siamo in fase di razionalizzazione. E non è che dopo questo hype si ritorni ai valori più bassi: il valore medio dei Bitcoin sta infatti ampiamente salendo.

I Bitcoin svolgono comunque un ruolo ancora sottovalutato. Ne abbiamo toccato con mano l’utilità ma anche la resilienza proprio nel corso di questi tre mesi di guerra in Ucraina. Infatti, il mondo delle criptovalute ha generosamente sostenuto le donazioni che hanno permesso di far arrivare i soldi in Ucraina, mentre la moneta locale crollava.

Inoltre, Ukrainian DAO – l’iniziativa di Pussy Riot, Trippy Labs e PleasrDao per raccogliere fondi tramite Ethereum NFT – ha assicurato, in maniera più equa e trasparente che i soldi giungessero con certezza dove dovevano finire, a differenza di altre donazioni che si sarebbero potute disperdere, perché solo le grandi organizzazioni sanno essere affidabili e possiedono le capacità di portare aiuti e i fondi in maniera mirata agli ucraini in guerra.

In sostanza, le previsioni dicono che criptovalute rimangono un asset ad altissimo rischio, sono fortemente volatili, dunque non adatte ai piccoli risparmiatori. A loro ricordiamo che è meglio fare trading con criterio, vi invitiamo perciò a visitare la pagina ufficiale di trading etoro online.

A inizio febbraio, quando la Tesla di Elon Musk ha investito 1,5 miliardi di dollari in criptovalute, ha di fatto aperto le porte all’accettazione della criptovaluta come strumento di pagamento. In quelle ore il valore di un bitcoin ha superato quota 38mila euro.

Nei primi giorni dell’invasione russa, i russi cambiavano i rubli in cripto, tanto che i Bitcoin sono saliti a 60mila dollari, con un rialzo del 20% in due giorni. I bitcoin si stavano trasformando in una sorta di bene rifugio.

In questo scorcio del 2022, il Presidente degli Stati Uniti Biden ha emanato un ordine esecutivo chiedendo più regolamentazione di quest’ambito ma senza strette precise.

Condividi