Io sono Malala.
La mia battaglia per la libertà e l’istruzione delle donne.
Regalatomi nel Natale 2018, sono riuscita a leggerlo in questo periodo di isolamento, in quanto sapevo che questa storia particolare meritasse del tempo e maggior attenzione rispetto ad un normale romanzo.
Parliamo infatti di una storia realmente accaduta. Per chi non la conoscesse lei è Malala Yousafzai, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2014. L’opera è stata scritta insieme alla corrispondente Christina Lamb e pubblicata da Garzanti nel 2018.
Malala da molto piccola inizia ad essere una attivista pakistana, che ama andare a scuola per imparare a studiare, ma per i talebani questo suo desiderio deve essere punito con la morte. Eppure:
“Nel Corano è scritto che Dio vuole che noi abbiamo la conoscenza, vuole che sappiamo perché il cielo è blu e che impariamo a conoscere gli oceani e le stelle.”
Per questo il 9 ottobre 2012 un uomo sale sull’autobus che la stava riportando a casa e la mitraglia lasciandola in fin di vita, ma sopravvive miracolosamente e da quel momento diventa il simbolo universale della lotta per il diritto alla cultura e al sapere e per i diritti delle donne, fino ad arrivare all’assemblea generale delle nazioni unite e all’ONU e ad ottenere un Nobel.
Sono contenta di aver conosciuto questa storia, da Malala c’è molto da imparare, come lei a sua volta ha imparato dalla sua famiglia. Una famiglia ricca di amore, dove c’era la consapevolezza profonda di quanto fosse importante l’istruzione.
Ma la prima grande consapevolezza è quella scorta nei suoi occhi da suo padre, quando appena nata prendendo una figlia femmina fra le braccia e ha una reazione totalmente diversa da quella che di solito si ha fra la sua gente e sa già quanto sia profondamente diversa quella bambina.
Malala sull’esempio di Anna Frank già da prima di questo libro, inizia a raccontare la sua vita in un Diario ma nel suo caso virtuale, dove narra le notti piene di paura, gli attentati e quanto la morte sia sempre dietro l’angolo.
Questa storia è una storia fondamentale in questo periodo, un periodo in cui l’istruzione ha avuto un duro colpo, ripercuotendosi su tutti i giovani di oggi. È una storia che ci ricorda quanto siamo fortunati ad essere nati in questo periodo storico e non in un altro.
Una storia che ricorda alle donne, quanto sono fortunati ad essere nate in alcune zone del mondo, dove nonostante le mille complicazioni ancora da risolvere, abbiamo avuto la fortuna di trovare molti diritti a noi favorevoli, perché qualcuno è sceso nelle piazze e ha lottato per noi in passato.
Una storia che ci ricorda quanto siamo fortunati ad avere una parvenza di scuola che ci porti verso l’istruzione e la totale apertura mentale, senza aver paura che arrivi qualcuno che la faccia saltare in aria.
Una storia che molti Docenti dovrebbero far leggere ai propri alunni, perché ci ricorda che l’istruzione è libertà e non segregazione come ai nostri tempi molti la concepiscono.
Vi lascio qui il link per Amazon, perché vi consiglio caldamente di leggere Io sono Malala. La mia battaglia per la libertà e l’istruzione delle donne. Disponibile anche in Audiolibro. CD Audio formato MP3.
Il periodo storico è quello adatto, potrebbe inoltre essere un regalo istruttivo per molti adolescenti.
Buona lettura