MotoGP 2020, si correrà tutta l’estate
Quello di correre tutta l’estate per recuperare le tappe saltate, è uno degli scenari possibili per la MotoGP 2020.
Come la Formula 1 si è vista saltare la prima tappa, in più si trova a salutare anche la seconda tappa, che era prevista in Thailandia il 22 marzo e che invece è stata spostata. Certo è che correre sarebbe stato surreale, considerando quello che il mondo intero stra affrontando a causa del Covid-19.
Il Coronavirus ha stravolto tutti i calendari dello sport di questo 2020. La speranza di tutti, dopo che il mondo sarà tornato alla normalità, sarà quella di portare al termine tutti gli obbiettivi prefissati e ovviamente ciò vale anche per i campioni della MotoGP.
Non sarà semplice disputare e recuperare tutte e 20 le gare, ma come ha spiegato Jorge Viegas, presidente della FIM (Federazione Internazionale Motociclistica) si stanno studiando diverse opzioni. La situazione non è semplice ha dichiarato ai giornalisti:
“Non voglio drammatizzare ulteriormente. Non sono un virologo; non spetta a me dire cosa può o cosa accadrà in futuro. Presiedo una Federazione sportiva, che gestisce anche altre attività motociclistiche. Il nostro obiettivo è essere in grado di proseguire tutte le nostre attività. Seguiremo sempre le indicazioni dei governi e dell’Organizzazione mondiale della sanità. Riconosciamo che la diffusione della malattia deve essere fermata. Purtroppo, ora esiste uno stato di panico generale. E il peggior pericolo è questo: isteria collettiva”.
Il nuovo calendario della MotoGP, dovrebbe partire quindi a Jerez in Spagna il 3 maggio,con quella che in principio sarebbe dovuta essere la quinta tappa. Saltando quindi ovviamente la terza tappa che era prevista negli Stati Uniti il 5 aprile e la quarta in Argentina che si sarebbe svolta domenica 9 aprile.
Sull’ipotesi di correre anche in inverno, Viegas ha dichiarato:
“Se diversi altri eventi saranno annullati e se dovremo riprendere a correre molto più tardi, faremo il possibile per mantenere dei campionati degni di questo nome. Se è necessario, andremo fino a gennaio 2021. Per noi non è un tabù”
Ma quali saranno le ripercussioni economiche, portate da questo ritardo?
“Se usciamo dal nostro piccolo mondo motociclistico per un momento, dobbiamo preoccuparci delle conseguenze globali. Le fabbriche vengono chiuse, le scuole chiuse, tutta l’attività economica rallenta. Ci saranno conseguenze, ma sono ancora difficili da quantificare”.
In questi giorni a dire la sua ai giornalisti è stato anche Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, che ha spiegato in esclusiva a skysport.it come lo stop della MotoGP possa cambiare l’equilibrio del Mondiale:
“La Ducati in Qatar avrebbe potuto fare molto bene, Marc Marquez trarrà beneficio da questa pausa perché era quello che fisicamente doveva recuperare di più. – Guardando al futuro – Sarà una stagione condensata, ma ci sarà da divertirsi”.
Dall’Igna, si lascia andare anche a qualche dichiarazione personale in merito all’aria che tira in casa sua al momento, come nelle case di molti italiani:
“Sono qui con la famiglia, come immagino tutti gli italiani. L’umore non è altissimo, la situazione non è facile, avrei preferito che tutto fosse come al solito, con il Mondiale già in corso: non possiamo fare altro che accettarlo”