Vaccino Covid-19 – a che punto siamo
Ormai ne sentiamo tante di voci in merito al vaccino e alla sua distribuzione e molte volte anche più al giorno. Ciò è dovuto anche al fatto che la situazione sembra essere a livelli diversi in diverse Nazioni, chi è avanti con gli esperimenti, chi è indietro e chi è fermo ad aspettare di acquistare la sua massiccia quantità di dosi.
Quel che al momento preoccupa i governanti è il chiarire una questione, ovvero la sua distribuzione in modo equo nel mondo.
Questo perché l’approvazione del vaccino del Regno Unito ha scatenato un effetto domino a livello globale. L’OMS e le organizzazioni umanitarie si stanno adoperando per garantire una distribuzione più uniforme possibile in tutto il mondo.
L’approvazione di emergenza del vaccino anti COVID-19 del Regno Unito è una pietra miliare storica in questa lotta globale. Ma gli esperti avvertono che potrebbe scatenare un effetto domino mentre altri Paesi si affrettano a ottenere le autorizzazioni, questo potrebbe ridurre l’accesso al farmaco per mesi o addirittura anni, per le nazioni più povere.
Vi sarà capitato in questi giorni di sentirne parlare, di fatto per garantire al meglio una distribuzione equa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e uno dei suoi maggiori partner, l’Agenzia europea per i medicinali, meglio conosciuta come EMA acronimo di European Medicines Agency, stanno entrando nelle fasi finali della valutazione del vaccino Pfizer-BioNTech, che il Regno Unito ha approvato già il 2 dicembre.
Il giorno precedente l’EMA aveva approvato la richiesta di autorizzazione di Pfizer e la sua valutazione dovrebbe concludersi a breve, entro il 29 dicembre. Lo stesso processo di revisione è stato avviato per il candidato vaccino dell’azienda Moderna. Il completamento del processo è previsto però per il 12 gennaio.
L’8 Dicembre la GB ha avviato la somministrazione del vaccino anti Covid di Pfizer/BioNTech su alcune migliaia di persone e un portavoce ha confermato che è stato “ben tollerato“. Ma l’autorità nazionale di controllo sui farmaci, nelle poche ore successive ha tenuto a precisare che è meglio non sottoporre a vaccinazione anti Covid coloro che hanno una storia di “significative reazioni allergiche“.
Venerdì al National Geographic, Katherine O’Brien, direttrice del dipartimento di immunizzazione, vaccini e prodotti biologici dell’OMS, ha dichiarato:
“Stiamo eseguendo una revisione congiunta con loro, quindi la nostra tabella di marcia è simile a quella dell’EMA. Non possiamo garantire quale sarà l’esito delle revisioni, ma possiamo dire che sono in corso”.
Questa decisione mostra quanto la gara al vaccino abbia accelerato il ritmo, sulla scia dell’autorizzazione di emergenza britannica. Ma questa approvazione aggiunge incertezza sulla tempistica con la quale i Paesi più ricchi, come ad esempio gli Stati Uniti, riceveranno le proprie dosi, una volta che il vaccino verrà approvato.
Krishna Udayakumar, direttore fondatore del Global Health Innovation Center della Duke University ha affermato:
“Le capacità produttive vengono potenziate ogni mese di più, ma non è chiaro quali saranno le quote che i diversi Paesi si aggiudicheranno, per così dire”
Nel frattempo, negli ultimi mesi le nazioni più ricche hanno prenotato grandi quantitativi dei vaccini promessi dai primi produttori quali Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Dei miliardi di dosi che queste aziende si sono impegnate a produrre, i tre quarti sono già stati acquistati.