Il bum del social trading

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Accanto ai tanti cambiamenti che il coronavirus ci sta presentando, che mettono in ansia chi si preoccupa della salute. Molti sono coloro che si sono dati al trading online a basso costo, stiamo così assistendo ad una mutazione abbastanza significativa dei connotati del ciclo borsistico vissuto dai mercati finanziari.

Tre mesi circa di rialzo, per merito delle elezioni americane di inizio novembre, poi ordinato e senza sussulti né volatilità per oltre due mesi, hanno voltato pagina la settimana scorsa, intraprendendo una fase correttiva che sembra in pieno svolgimento e che potrebbe ancora far arretrare significativamente i mercati nei prossimi giorni.

La Pandemia da Covid-19 che ha stravolto in tutto il mondo le vite, le modalità lavorative e le abitudini sociali del genere umano, ha stravolto i valori di mercato di interi settori, creando centinaia di società ormai quasi dormienti, nei settori dei servizi tradizionali che magari prima davamo per scontato e oggi congelati a causa del distanziamento sociale.

Ma ha pure riempito di utili i settori del cosiddetto “stay at home business” fondamentali per lavorare da casa e rimanere sempre connessi, come servizi per cloud computing e videoconferenze, piattaforme per lo streaming di film e videogiochi, social media e piattaforme di trading online.

Ha inoltre creato una intera popolazione di trader neofiti a tempo pieno, giovani confinati a casa per il lockdown che hanno assaltato le piattaforme di trading online a basso costo o con iscrizione gratuita come il leader del settore di trading etoro online.

Il grande rialzo ed i conseguenti forti guadagni devono aver inebriato molte di quelle giovani menti.

Ad alimentare gli acquisti sono state anche le precipitose chiusure delle posizioni short da parte dei fondi hedge esposti al ribasso, che hanno accusato forti perdite, speculari ai guadagni dei trader WallStreetBets.

Inoltre, per ridurre il rischio complessivo, hanno dovuto liquidare anche parecchi altri titoli. C’è chi dice che una buona parte della responsabilità della violenta correzione dei listini USA di mercoledì sia stata provocata proprio da queste vendite forzate.

Intanto, in attesa delle indagini, la settimana scorsa l’establishment ha forse ripreso in mano il controllo della situazione. Diversi intermediari hanno messo restrizioni all’acquisto sui titoli più assaltati dai trader rivoluzionari e GameStop, dopo aver toccato ad inizio seduta il cielo dei 481,99 $, è sprofondata a 193,60, perdendo quasi metà di quel che aveva accumulato. Molti rivoluzionari che hanno venduto si sono così bruciati. Ma su WallStreetBets la questione è diventata politica e continuano gli appelli a resistere e non vendere per non darla vinta al sistema e portare avanti la rivoluzione.

La vicenda ha cominciato ad interessare anche politici di spicco, come la pasionaria democratica Alexandria Ocasio Cortes, che si è schierata a fianco dei rivoluzionari e contro l’establishment.

Intanto ieri è andato in scena un cospicuo rimbalzo di SP500, che è risalito fino a 3.830, recuperando ben 80 punti. Però da quel punto,  nelle ultime due ore, sono ripartite le vendite e la chiusura è stata assai meno sfavillante, a quota 3.787 (+0,98%). Anche il Nasdaq100 ha avuto un andamento simile ed ha chiuso con un modesto +0,68%, molto vicino al minimo di seduta.

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