Caos voli in Europa

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Chi è appassionato o per mestiere ha a che fare con il mondo dei viaggi, è a conoscenza del fatto che nella prima domenica di luglio a Parigi sono saltati un volo su cinque, in Spagna i dipendenti di Ryanair e Easyjet hanno deciso di scioperare per 9 giorni a luglio.

Proviamo quindi a dare un po’ di spiegazioni in questa Guida Viaggio per meglio comprendere quale sia la situazione che si sta affrontando.

Con l’allentamento delle restrizioni pandemiche e la ripresa dei viaggi internazionali, compagnie aeree e scali sono stati presi alla sprovvista. I viaggiatori sono tornati è vero, ma i numeri del personale sono rimasti prossimi a quelli del periodo pandemia da Covid-19. I risultati di questo marasma sono code interminabili, voli cancellati e disagi in diversi scali europei, come Madrid e Parigi.

Il Tgcom24 riporta che negli ultimi 15 giorni, le compagnie aeree europee hanno cancellato la bellezza di 41 mila voli previsti per il periodo 1° luglio – 30 settembre, di questi, almeno 7 mila sarebbero stati in Italia. Le sigle di categoria hanno indetto uno sciopero del personale per il prossimo 17 luglio, dopo quello del 25 giugno scorso indetto dai dipendenti Ryanair, EasyJet e Volotea. I sindacati lamentano:

«il perdurare delle inaccettabili condizioni in cui piloti e assistenti di volo sono costretti a lavorare».

I prezzi dei voli riflettono l’incertezza del momento, con un aumento medio che tocca il +90% rispetto al 2021.

Tra i vari problemi, nello specifico vengono menzionate:

«retribuzioni inferiori ai minimi previsti dal contratto nazionale, condizioni operative insostenibili, mancato adeguamento dei trattamenti salariali ai contratti di riferimento e pratiche anti-sindacali come dichiarano i lavoratori».

Nonostante i 28 miliardi di aiuti erogati dallo Stato alle compagnie aeree per fronteggiare l’emergenza Covid. La situazione è simile in tutto il continente, dal Portogallo alla Germania, passando per Francia, Belgio e Olanda.

Eoin Coates, a capo della sezione aviazione della Federazione Europea dei Lavoratori dei Trasporti ha dichiarato:

«Le condizioni di lavoro si sono deteriorate tanto da non essere più attrattive».

La situazione a sua volta si sta ripercuotendo sugli aeroporti, anch’essi in carenza di personale, costretti a gestire flussi di passeggeri che procedono a rilento. Al momento, nella prima domenica di luglio la situazione colpisce per lo più gli aeroporti di Spagna, Regno Unito, Olanda e Stati Uniti

Inoltre, a Parigi venerdì 1° luglio un guasto al sistema di smistamento ha bloccato 1.500 bagagli all’aeroporto Charles de Gaulle, facendo partire 15 voli senza valigie al seguito.

Segnalazioni giunte a Open hanno confermato che la situazione è critica anche all’aeroporto di Amsterdam Schipol, dove ai passeggeri viene richiesto di presentarsi 4 ore prima della partenza, anche per voli continentali. In Spagna, uno sciopero di 9 giorni nel mese di luglio (dall’1 al 3 dal 15 al 17 e dal 29 al 31 del mese) è stato indetto dai dipendenti di Ryanair ed EasyJet.

L’Ansa riporta la situazione sotto controllo a Roma Fiumicino, primo scalo italiano per numero di passeggeri. La struttura è affollata, ma non sono stati cancellati voli.

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