Viaggio nella cultura italiana

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Sempre di più nel corso del 2020, le nostre Guide Viaggio, sono diventate un elenco di opportunità che permettono visite in totale sicurezza. Secondo quanto proposto nelle ultime settimane dal ministro Franceschini, fattosi avanti già durante il primo lockdown, i viaggi nel 2021, avranno il sapore del virtuale.

Alcuni, noi compresi, pensiamo che ciò possa portare ad un modo errato di fruire la cultura del nostro territorio, già orribilmente trascurata a causa della carenza di personale e di conseguenza di scarsa attenzione da parte di chi di dovere.

Una “Netflix della cultura italiana” questa era stata l’idea del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, durante il primo lockdown. Il ministro ha affermato:

“stiamo ragionando sulla creazione di una piattaforma italiana che consenta di offrire a tutto il mondo la cultura italiana a pagamento, una sorta di Netflix della cultura, che può servire in questa fase di emergenza per offrire i contenuti culturali con un’altra modalità, ma sono convinto che l’offerta online continuerà anche dopo: per esempio, ci sarà chi vorrà seguire la prima della Scala in teatro e chi preferirà farlo, pagando, restando a casa”

Il lockdown ha portato in rilievo la potenzialità enorme del web per la diffusione dei contenuti culturali, c’è stato un esplodere di creatività, ed è proprio questa la base di partenza per sviluppare un progetto più strutturato.

Un progetto che quindi andrebbe a colmare, le lacune cui la pandemia ci sta costringendo. Idea, quella di Franceschini, che troverà riscontro nella realtà grazie a una collaborazione con la Cassa Depositi e Prestiti e Chili, azienda con sede a Milano che opera nella distribuzione via internet di film e serie tv e non a caso chiamata la “Netflix italiana”.

Ovviamente la nuova piattaforma avrà un nome nuovo, si chiamerà ItsArt e a dare in anteprima la notizia del suo nome è Angelo Zaccone Teodosi in Key4biz.

Tutti coloro che hanno passato la vita a studiare e che hanno dedicato il proprio tempo a questo mondo, si chiedono se questi sforzi, economici e no, non potrebbero essere sfruttati per dare lavoro a loro, considerando tutti coloro che in questo settore ancora non hanno un contratto.

Di fatto, la piattaforma digitale vede la collaborazione tra Cassa Depositi e Prestiti, di cui terrà il 51% con un investimento di 9 milioni di euro e Chili, che deterrà invece il 49% a fronte di un investimento di 9 milioni tra know how e cash. A questi due attori si aggiunge il MiBACT, che farà da regista del progetto, versando 10 milioni di euro provenienti dal Recovery Fund.

Già pronta la home ITsArt, dove è presente una landing page che fornirà costantemente gli aggiornamenti e le indicazioni per gli addetti ai lavori, dove è possibile inviare proposte di contenuti anche legati a eventi e manifestazioni culturali all’indirizzo indicato. Per quanto riguarda la scelta del logo, si è optato per una linea che vuole evocare l’italianità con un richiamo al tricolore.

Il nome della nuova piattaforma è stato svelato solo da pochi giorni, eppure iniziano a piovere perplessità proprio a partire dal nome.

Solo?

Perché chiamare una piattaforma italiana dedicata alla cultura italiana in inglese?

Questi sono solo alcuni dei dubbi che il progetto porta.

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