Gli effetti del Covid sul Cinema

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La situazione in cui versa il mondo del Cinema a causa del Covid-19 è ancora incerta e basculante, molto dipende dalle nazioni, dalle norme in vigore e dalla curva dei contagi.

Allo stato attuale dei fatti da una parte il dato boom di “Spider-Man: No Way Home” che fa registrare le file fuori e fa segnare oltre 19 milioni di incasso in appena 15 giorni, dall’altra le sale chiuse o riaperte per pochi nonostante ogni precauzione per la sicurezza: il cinema è vivo ma per ora (almeno in sala) non se la passa benissimo.

I dati degli incassi non ci vuole Nostradamus per ipotizzarli a picco nel periodo dell’anno in cui storicamente anche i più recalcitranti si concedono l’intrattenimento di svago in poltrone comode al buio come regalo sotto l’albero.

Il Covid e le paure che si porta dietro, consapevoli e giustificate, nonostante gli esercenti sottolineano lo stato di messa in sicurezza delle strutture, fanno chiudere il 2021 in profondo rosso e quello che doveva essere l’anno della ripartenza è diventato il bis dell’annus horribilis del 2020, anzi persino peggio.

Il Cinetel, che monitora il 94% delle sale italiane, ha diffuso i dati dell’anno e c’è poco da stare allegri pur sforzandosi di leggerli senza enfasi. Avverte il presidente della società di Anica e Anec, Davide Novelli:

«La misurazione dei risultati di un settore durante una fase così complicata, specialmente in un comparto come quello cinematografico tra i più colpiti dallo scenario pandemico, richiede molta attenzione nell’interpretazione dei dati: sono numeri che segnalano la gravità e lo stress economico e sociale subito dalle sale e dalle distribuzioni cinematografiche, ma che al tempo stesso sottolineano la vitalità e la capacità di reagire dell’intera filiera».

Al cinema si entra con il Super Green Pass (almeno in Italia) e si guarda il film con la mascherina Ffp2 (per ora capienza al 100%) ma è indubbio che il mercato è fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria.

Le sale sono state chiuse per 4 mesi da inizio gennaio a fine aprile, poi la voglia di uscire e l’estate hanno fatto slittare il vero rientro autunnale freddato dal nuovo aggravarsi del Covid. Morale lungo lo stivale, nel 2021 i cinema hanno registrato un incasso complessivo di circa 170 milioni di euro per un numero di presenze pari a 25 milioni di biglietti venduti.

È un risultato leggermente inferiore a quello del 2020 (-7% incassi e -11% presenze) che aveva tuttavia beneficiato di uno dei migliori avvii di sempre in condizioni di mercato pre-pandemiche (in sala c’era l’ultimo capitolo di Star Wars).

Se si guarda all’epoca pre-pandemica, poi c’è un decremento del 71% degli incassi e del 73% delle presenze rispetto alla media del triennio 2017-2018-2019. Una cifra spaventosa che, se ridotta a considerare correttamente solo i dati sul periodo maggio-dicembre, i mesi in cui le sale cinematografiche sono state riaperte, si alleggerisce un po’, attestandosi sul circa 51% e 53% in meno rispetto alla media del periodo 2017-2018-2019.

È opportuno ricordare, segnala Cinetel, che nel 2020 le sale sono state chiuse da fine ottobre in poi e quindi non è stato possibile considerare questo anno nella media.

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