L’Inferno su Roma

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Il grande incendio che distrusse la città di Nerone

In genere vi consigliamo un libro al mese, ma ora considerando la recente uscita del II libro della Trilogia di Nerone, firmato Alberto Angela, non potevamo aspettare.

Con il divulgatore più amato del piccolo schermo, ci eravamo lasciati a dicembre con L’ultimo giorno di Roma – Viaggio nella città di Nerone poco prima del grande incendio.

Con la seconda uscita Angela attraversa i giorni più cruenti e ci mostra attraverso l’esperienza dell’ingegnere Michele Marrazzo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e alla sua squadra. Grazie a loro abbiamo la possibilità di conoscere in maniera più approfondita l’anatomia e il comportamento del fuoco. Con loro poi si è cercato di ricostruire quelle che potevano essere le probabili tecniche e strategie ai tempi degli antichi romani.

Grazie alle conoscenze del Tenente Colonnello Guido Guidi ci viene mostrata una foto quasi nitida di come fossero i cieli, i venti e le atmosfere di Roma per tutti i 9 giorni del rogo.

Tanti sono i professionisti che si sono affiancati ad Alberto Angela, con un risultato finale senza eguali, arrivando a farci avere una conoscenza di aspetti storici, archeologici e persino forensi che nessuno aveva mai raccontato prima.

Questi dettagli vi colpiranno durante la lettura ma a fare nettamente la differenza, alla fine di questo viaggio (per molti versi atroce) sarà la figura di Nerone, una figura diversa da quello che la storia ci ha consegnato fino ai nostri tempi – Nerone incendiario.

Consideriamo che si tratta di un nemico di tante famiglie senatorie e dei cristiani, per cui ciò ha contribuito dopo la morte ad attribuirgli innumerevoli nefandezze a causa della damnatio memoriae di cui è stato oggetto. Alcune storie tramandateci, sono vere, altre pure invenzioni, eppure la maggioranza degli storici tende a ritenere che a Nerone non sia imputabile alcuna colpa per il Grande incendio di Roma.

Diverse sono le tesi su cui Alberto ci porta a ragionare – Non era nei suoi interessi, andarono distrutti troppi palazzi e punti a lui di grande interesse. Ciò a sua volta lo avrebbe portato ad inimicarsi il popolo, perdendo l’appoggio ottenuto faticosamente.

Tutto ciò, lungo le pagine di questo libro ci porta a credere che l’idea che l’incendio sia stato frutto di un suo progetto è semplicemente insostenibile. Per dirla in gergo popolare, si sarebbe letteralmente dato la zappa sui piedi da solo.

Quella con cui abbiamo a che fare oggi quindi è una fake news riecheggiata nella storia.

Inutile dire che consiglio vivamente questo libro, forse anche più del precedente. Di fatto, a mio avviso, non è necessario aver letto per forza anche il primo. L’ho trovato meno romanzato del precedente ma sicuramente sarà di grande importanza per tutti gli amanti della storia, dell’archeologia, dell’Impero Romano e non solo…

“Dedicato a chi non si arrende agli incendi della vita, che per quanto lunghi, devastanti, e in certi momenti senza via d’uscita, hanno comunque sempre fine, lasciando il posto a nuovi sorrisi e nuove speranze…

Ai vigili del fuoco che ogni giorno, con immenso coraggio e spesso dolorosi sacrifici, affrontano le fiamme.”

 

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Buona lettura

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