Ecco alcuni tra i più comuni indicatori tecnici utilizzati nel Forex trading

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Abbiamo le Medie mobili (o Moving Averages), sono le medie mobili e calcolano il prezzo medio di un asset in un determinato periodo di tempo. Sono utilizzate per identificare le tendenze di mercato e le possibili inversioni di tendenza.

L’RSI (Indice di Forza Relativa o Relative Strength Index), ovvero un indicatore di oscillazione che misura la forza e l’intensità di un movimento dei prezzi. Può aiutare a identificare situazioni di ipercomprato o ipervenduto nel mercato.

L’MACD (o Media Mobile Convergenza Divergenza) è un indicatore di tendenza che combina il concetto delle medie mobili a quello della divergenza/convergenza. Può fornire segnali di acquisto o vendita sulla base delle intersezioni delle sue linee.

Le Bande di Bollinger (Bollinger Bands) che sono indicatori di volatilità che tracciano due linee intorno alla media mobile. Aiutano a identificare i periodi di alta e bassa volatilità e potenziali punti di inversione di tendenza.

Lo Stocastico (o oscillatore stocastico), un indicatore di momentum che confronta il prezzo di chiusura di un asset con il suo range di prezzo su un determinato periodo di tempo. Può aiutare a identificare i punti di inversione di tendenza.

L’Ichimoku, un indicatore completo che fornisce informazioni sulla tendenza, i livelli di supporto e resistenza e i segnali di trading. Include diverse linee, come la nuvola (Kumo), la linea di conversione (Tenkan Sen) e la linea di base (Kijun Sen).

Bisogna sempre tener presente che l’analisi fondamentale si basa sui dati e per ciò che riguarda il Forex trading, i dati più importanti sono i dati macroeconomici. Si chiamano macroeconomici poiché riguardano una dimensione economica ampia, come ad esempio interi paesi o addirittura comunità di paesi. Si pensi ad esempio ai dati sull’economia dell’Italia e a quelli dell’Eurozona.

Per comprendere come funziona l’analisi fondamentale facciamo un esempio semplice semplice. Cosa succederebbe al cambio euro dollaro se un giorno uscissero dei dati o delle previsioni importanti che riguardano una crisi dell’occupazione negli Stati Uniti? Semplice, l’economia statunitense ne verrebbe indebolita e quindi il cambio euro dollaro salirebbe, poiché ci vorrebbero più dollari per comprare un euro.

Ancora, cosa succederebbe se i tassi d’interesse americani salissero per decisione della FED, la banca centrale statunitense?

Semplice, il dollaro si rafforzerebbe e il cambio euro dollaro scenderebbe.

Per comprendere l’analisi fondamentale occorre studiare alcune specifiche dinamiche dell’economia di uno stato, che comprendono: tassi d’interesse, inflazione, disoccupazione, PIL, bilancia commerciale, fiducia di consumatori e imprese, PMI (o “manifatturiero”), debito pubblico, deficit. Questi sono i più importanti ma ve ne sono anche altri.

Alcuni hanno un’importanza e un peso maggiore di altri, ma questo lo potrete notare subito dal colore del dato atteso sul calendario economico. Quando vedrete dei dati evidenziati con un pallino o un quadratino giallo, vuol dire che sono discretamente importanti e quindi possono influire abbastanza sulla quotazione del cambio. Invece, quando vedrete dei pallini o quadratini in rosso, vuol dire che sono molto importanti e quindi possono incidere sostanzialmente sulla quotazione del cambio.

Vi consiglio comunque di studiare gli indicatori macroeconomici e a tal proposito vi consiglio di leggere il mio articolo sull’analisi fondamentale nel Forex.

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