Formula 1 – si iniziano a contare le perdite

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Anche la Formula 1, tira le somme delle perdite che continuano ad aumentare settimana dopo settimana. A quanto pare infarti il settore più ambito delle 4 ruote, allo stato attuale dei fatti ogni casa automobilistica, sta perdendo circa 2 Milioni di euro, per ogni gara non disputata.

Tutte le squadre devono affrontare un grosso problema economico, dovuto al blocco forzata a causa della pandemia da Covid 19. di seguito poi le singole case hanno a loro volta la propria perdita personale.

Di fatto così come accade per i piloti, anche i contratti delle singole squadre con la FOM, la società che detiene i diritti di immagine della F1, sono stipulati in modo tale che le perdite siano direttamente proporzionali alle gare non disputate, poiché l’importo concordato viene ridotto di volta in volta.

Questi sono quindi i conti secondo la Toro Rosso, per ogni gara non disputata il team non incassa circa 1,5-2 milioni di euro e vuol dire che fino ad oggi sono mancati nelle casse del team circa 6 milioni di euro. Quindi se la situazione non dovesse migliorare e le corse non dovessero riprendere entro l’estate, questa situazione diventerebbe molto dolorosa per i team.

Franz Tost, dirigente sportivo ed ex pilota automobilistico austriaco, attuale Team Principal della Scuderia Alpha Tauri, ha dichiarato:

“Se inizieremo a correre a luglio, scenderemo con un occhio nero. Se così non fosse, le cose diventeranno molto critiche. Se non succede nulla per tutto l’anno, sarà una questione molto critica. Se non ottieni alcun reddito, è ovviamente un disastro economico.”

Come aveva quindi annunciato la Ducati per la MotoGP anche nel mondo della F1, i team stanno discutendo con la FIA e Liberty per abbassare il livello dei costi. Per Tost è chiaro che la piattaforma finanziaria di F1 deve cambiare per rendere le cose più sostenibili a lungo termine.

Inoltre poi sottolinea le numerose domande che molti si pongono:

“Non possiamo continuare a tenere questo livello di spese in questo momento. Un esempio: è ancora necessario per noi avere così tante persone in galleria del vento come adesso? Dobbiamo vedere quali gare facciamo e quali saranno le entrate finanziarie che avremo. E gli sponsor? Rimarranno o oppure se ne andranno? E come sarà l’intera situazione economica?”

Anche la Formula 1 quindi, tira la cinghia, i dati sono preoccupanti, il fondo FWONK quotato a New York indice Nasdaq dice che dai massimi di 48 dollari ad azione, si è passati alla chiusura del 27 marzo a 27 dollari o poco più. In settimana il titolo ha recuperato qualcosa dopo aver toccato il minimo di 20 dollari. Ovvero, in poco meno di due mesi la F1 ha perso 3,6 miliardi di capitalizzazione.

Quando nel 2016 Liberty rilevò il pacchetto F.1 da CVC si fece carico anche dei debiti accumulata dalla gestione, per un totale di circa 9 miliardi di dollari. Per ripagare il debito i conti di Liberty Media avrebbero dovuto garantire introiti annuali di circa 350 milioni, cosa che solo lo scorso anno, con la prima gestione chiusa in attivo, è stata raggiunta. La crisi mondiale ha portato allo stop delle gare, quindi fra cancellazioni e ritardi, gli incassi non sono per niente garantiti vista la situazione attuale.

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