Vaccini – ritardi sulla scaletta

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In Italia si fanno sentire i primi ritardi sulla scaletta per i vaccini e questo porta Conte a prendere dei drastici provvedimenti.

“Iniziative legali contro ritardi, gravi violazioni contrattuali”. L’annuncio di Arcuri: “Da lunedì tre azioni contro Pfizer”

L’annuncio dopo che venerdì la casa farmaceutica britannica ha reso noti problemi sulle sue linee produttive. Il rischio, spiega il presidente del Consiglio, è quello di un significativo rallentamento del programma di vaccinazioni con conseguenti costi sociali ed economici.

Il commissario per l’emergenza spiega la strategia alle Regioni e annuncia:

“Prime dosi di Astrazeneca il 15 febbraio, se c’è l’ok di Ema”.

Intanto al momento sono oltre 1,3 milioni le dosi somministrate.

Conte afferma in merito ai ritardi afferma:

Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti –  inizia con queste parole il post pubblicato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul suo profilo Facebook – Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente: le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni

Ritardi anche per il vaccino di AstraZeneca-Oxford:

“Problemi di produzione. Consegne ridotte del 60% nel primo trimestre”

Dopo Pfizer anche Astrazeneca ha comunicato che le consegne subiranno dei ritardi. Come ha spiegato un portavoce della casa farmaceutica anglo-svedese, la causa è un problema che si è verificato sulle linee produttive e che ha ridotto i volumi iniziali di produzione rispetto alle previsioni su cui sono state costruite le tabelle di consegna.

Il taglio ‘preventivo’ di AstraZeneca da un lato e i problemi di Pfizer dall’altro. Così il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha preannunciato le prossime mosse per la diminuzione delle consegne del vaccino contro il Covid-19, della multinazionale americana. Oggi l’Avvocatura dello Stato avrà terminato gli approfondimenti giuridici e l’Italia procederà contro Pfizer su tre canali.

Da un lato, una diffida per inadempimento da presentare in Italia, un esposto ai PM per potenziale danno alla salute e una richiesta a nome del governo italiano e delle Regioni al foro di Bruxelles per inadempimento.

Mentre il Ministro Francesco Boccia propone un necessario coordinamento permanente tra Stato e Regioni:

“Finché le aziende non daranno certezze definitive massima solidarietà e toni istituzionali. Ci si convoca per ogni aggiornamento che il commissario Arcuri avrà da comunicarci sui vaccini, sulla distribuzione e sulle interlocuzioni con le aziende farmaceutiche”.

L’Italia ha accordi con la casa farmaceutica britannica per la consegna di 40 milioni di dosi, 16 milioni delle quali dovrebbero arrivare già entro marzo. Proprio Arcuri ha anche spiegato alle Regioni che la prima consegna di AstraZeneca, in caso di via libera dell’Ema, è prevista per il 15 febbraio.

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