La Bibbia non parla di Dio. Uno studio rivoluzionario sull’Antico testamento.

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Regalatomi prima dello scoppio della Pandemia, ho inevitabilmente trovato il tempo di leggere questo libro che mi era stato consigliato da molti, a causa del suo autore, Mauro Biglino uno scrittore italiano che si occupa principalmente di storia antica e Antico Testamento.

La Bibbia non parla di Dio. Uno studio rivoluzionario sull’Antico testamento” approfondisce alcuni temi da lui trattati anche altrove e lo fa in modo estremamente preciso. Il libro è molto dettagliato e con attenzioni puntigliose e meticolose da parte dell’autore. Attenzioni che possono destabilizzare e dare l’idea di un manuale di studio che in alcuni momenti potrebbe risultare quasi pesante ma con Sintesi fondamentali al termine di ogni capitolo.

La linea che vuole mantenere è basata sull’onestà di lettura. Eloquente la frase di Biglino che specifica:

“Non sto dicendo che Dio non esiste, sto dicendo che la Bibbia non ne parla”.

La Bibbia non parla di Dio è un libro che fa parte di una collana di libri dello stesso autore che consiglio a tutti.

Considerate che Mauro Biglino, prima di scrivere questi libri, ha tradotto per le Edizioni San Paolo (la Casa Editrice ufficiale del Vaticano), 17 libri dall’ebraico biblico. E questi libri, con le sue traduzioni interlineari, sono usati dagli studenti nelle Università di Teologia, ciò vi darà sicuramente un’idea sulla validità delle sue traduzioni.

L’autore non fa altro che raccontare ciò che egli legge. Attraverso una spiegazione “letteraria”, con spiegazioni, dettagliate e sunti che permettono di tornare su argomenti in modo da chiarirli. Nonostante utilizza anche il “Facciamo finta che…” in merito agli autori biblici che quando scrivevano una cosa volessero dire proprio quella.

“Chi legge l’Antico Testamento con la mente disincantata e vi si avvicina con l’atteggiamento sereno che avrebbe verso qualsiasi libro scritto dall’umanità non ha alcuna difficoltà a cogliere l’evidenza dei fatti.” – afferma Biglino.

Questo libro è il risultato di anni di studio, pubblicazioni e conferenze. Un cammino che Mauro Biglino ha iniziato come traduttore per le Edizioni San Paolo e che lo ha portato a sviluppare una lettura alternativa dell’Antico Testamento capace di suggerire ipotesi davvero rivoluzionarie.

Il primo passo del suo metodo è quello del “fare finta che“: se si “fa finta che” gli autori biblici abbiano voluto tramandare semplicemente fatti storici realmente accaduti, se si tolgono dalla Bibbia le interpretazioni metaforiche e teologiche che dogmi e abitudini culturali le hanno attribuito e si applica una lettura laica e letterale, il quadro cambia in modo radicale.

Ci si rende conto che la Bibbia non parla di Dio, né di alcunché di divino, ma di una storia tutta “fisica” come dice lui stesso che svela un’ipotesi dirompente sull’origine dell’essere umano sulla Terra. A supporto di questa tesi, l’autore porta una traduzione attenta dei testi:

“Il Dio spirituale, trascendente, onnisciente e onnipotente non trova riscontro in nessuna parola presente nella lingua ebraica”.

A testimonianza, l’autore porta anche contributi forniti spontaneamente da altri studiosi, come uno studio inviatogli dal dottor Massimo Barbetta, medico sumerologo e studioso di religioni antiche. Fino alla fine quando annota una serie di considerazioni di carattere generale, di grande interesse del dottor Fabio Elvio Farello.

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Vi interesserà sapere che l’autore di questo libro ha composto un’altra opera importante prima di questa. Vi lascio il link che vi porterà al prodotto su Amazon di “La Bibbia non è un libro sacro. Il grande inganno” mi riservo infatti di poterlo acquistare in futuro per approfondire il discorso e poterlo recensire.

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