Napoli da scoprire

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Napoli è tante cose, difficili da elencare tutte insieme ma da scoprire se amate viaggiare o se siete spettatori limitrofi di questa terra all’ombra del cono.

Chi visita Napoli, si accorge, passo dopo passo, di quanto sia diversa questa città da qualsiasi altra e dopo aver fatto questa scoperta, se ne rimane felici. Perché ci si rende conto che è una scoperta di cui si parla poco, perché non fa audience. Noi abbiamo deciso di seguire il pensiero lanciato qualche settimana fa dalla CNN che invece ci aveva visto lungo su questa città.

La ricchezza di questa città va scoperta angolo dopo angolo, leggendola fra le sue strade, nei suoi racconti, nella parlata del popolo, nella sua storia, ricca di mitologia e di leggende. Dalla sirena Partenope, al rito del sangue di San Gennaro, in cui hanno fede anche gli atei.

Scoprendo tutto ciò, si arriva alla conclusione che questa città è un mondo, molto molto antico che vive in un’era moderna su cui tutto il mondo ama affacciarsi, per attingere suoni, gusti e tradizioni.

Attraversare una città, significa muoversi nello spazio ma anche camminare a ritroso nel tempo. Soprattutto a Napoli, dove ogni palazzo, ogni statua, racconta a chi vuole ascoltare, mille leggende e persino storie da brivido che guide volenterose, non si risparmieranno di raccontarvi quando la notte di Halloween diventerà il momento adatto per riportarle alla luce.

In queste Guide Viaggio di Napoli dedicheremo ogni settimana a questa città, dei capitoli su quelli che sono i misteri da scoprire. Misteri che non affascineranno solo i turisti ma anche gli abitanti di Napoli e provincia.

Ad esempio. Dove si trova la tomba di Partenope?

La risposta a questa domanda ha appassionato generazioni e generazioni di archeologi, scosso l’anima di cantanti e letterati. Partendo da questa storia, si parte dalle basi della fondazione di Napoli, mito che nasce da una base storica e che poi ha subito, come è lecito che accada, trasfigurazioni fra fantasia e credenze popolari.

Il culto delle sirene a Napoli ci è arrivato perché importato dalla Grecia orientale. Quei coloni giunti da Rodi e sbarcati sull’isolotto di Megaris, Megaride, a quell’epoca (intorno al IX secolo avanti Cristo) ancora legato alla terraferma, portarono con sé i propri culti e le proprie credenze.

Come appunto il culto per quel misterioso essere mitologico che avrebbe dato il nome alla città: Partenope. Un culto che inoltre, nasceva dal terrore per queste semidee marine.

Come spesso accade poi, la faccenda si complica nel momento in cui si tenta di passare dalla mitologia alla storia.

Sulla sua tomba gli storici sono divisi, fra le fondamenta dell’attuale chiesa di Santa Lucia a Mare. Un nascondiglio impossibile da confutare, considerando che si tratta di costruzioni a strato ed è impossibile quindi accedere alla parte più antica delle fondamenta.

Altri studiosi, invece, hanno collocato la tomba nella basilica di San Giovanni Maggiore, dove si trova una strana epigrafe risalente al Medioevo e recante la scritta:

OMNIGENUM REX AITOR

SCS + IAN

PARTENOPEM TEGE FAUSTE

Persino Strabone e Plinio il Vecchio se ne occuparono.

Quel che è certo è che, se là fuori c’è un sepolcro, sulle rovine furono edificati altri luoghi di culto, per sovrapposizioni successive.

 

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