Amazon scende in campo contro la Russia

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Dopo la notizia di Kira Rudik, 36enne del Parlamento ucraino ed ex amministratrice delegata della sede ucraina di Amazon Ring, che in questi giorni ha deciso di armarsi, così come tanti suoi concittadini, per fermare l’avanzata russa nel suo Paese. Ha poi dichiarato:

“Ci siamo sempre chiesti quale sarebbe stata la forza che avrebbe fermato Putin. Pensavano che sarebbe stata una coalizione di grandi Paesi, invece eravamo noi. Ho imparato a usare il Kalashnikov. Sembra surreale, perché solo pochi giorni fa non mi sarebbe mai venuto in mente. Ma anche le donne proteggeranno il nostro suolo allo stesso modo dei nostri uomini. – È l’annuncio scritto sui social da Kira. La leader del partito Golos (“voce”) ha anche postato una sua foto mentre imbraccia il mitra – Spareremo per proteggere il Paese e chi amiamo”

È l’annuncio al post successivo su Twitter:

“Sono sotto le scale, perché qui stiamo per proteggerci dalle bombe”.

Kira è solo una delle moltissime donne che, insieme agli uomini, hanno deciso di difendere il Paese restando lì e combattendo sul campo.

“Ci siamo sempre chiesti quale sarebbe stata la forza che avrebbe fermato Putin. Pensavano che sarebbe stata una coalizione di grandi Paesi, invece eravamo noi”.

Ora anche il gigante tech scende in campo nel conflitto russo-ucraino annunciando che userà tutta la sua capacità logistica non solo per rifornire le persone che fuggono o chi ha bisogno, ma la sua conoscenza nel campo della cybersecurety, la sicurezza informatica per affiancare imprese e istituzioni.

L’annuncio è arrivato dall’amministratore delegato Andy Jassy su Twitter. Una comunicazione importante che si va ad aggiungere al fatto che Amazon ha stanziato già 10 milioni di dollari per gli sforzi umanitari.

Jassy ha spiegato:

«Stiamo sostenendo il soccorso umanitario sul terreno con donazioni in contanti da Amazon e dai nostri dipendenti, la logistica per portare i rifornimenti alle persone che ne hanno bisogno, e l’assistenza per la cybersecurity alle aziende e ai governi»

Dietro queste parole vi è una vera e propria guerra informatica che sta avanzando parallela per distruggere dati e siti governativi ucraini. In questi giorni persino il sito del parlamento era stato colpito e interrotto e sono stati danneggiati alcuni servizi bancari.

Come se non bastasse poi, Amazon Games ha messo in pausa i piani per una localizzazione russa di New World dopo l’invasione in corso in Ucraina. Il vicepresidente di Amazon Games Christoph Hartmann ha dichiarato:

“Stavamo cercando di localizzare New World per la Russia e l’abbiamo fermato”.

A seguito dei commenti di Hartmann, un portavoce ha confermato che era dovuto all’invasione in corso. Amazon ha anche promesso di corrispondere tutte le donazioni dei dipendenti fatte alle organizzazioni umanitarie ucraine. Sebbene la squadra abbia posto fine a una localizzazione russa, sembra che il gioco sarà ancora disponibile per l’acquisto nel paese.

L’editore si unisce a una linea in rapida crescita di figure dell’industria dei giochi che hanno ritirato le vendite dalla Russia e dalla Bielorussia in un modo o nell’altro.

Questa settimana ha visto artisti del calibro di CD Projekt Red e Bloober Team rimuovere i loro giochi dalla vendita.

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