Visite Virtuali per il Museo Ferroviario di Pietrarsa
Come ogni settimana, vi portiamo in giro con le nostre guide viaggio, anche se a causa del Covid-19 siamo costretti a farlo da casa, in formato virtuale. Questa reazione dei più grandi musei del mondo, aiuta tutti a sperare e a non dimenticare che tutto ciò che c’è di più bello è là fuori che ci sta aspettando.
La lista si allunga di settimana in settimana e ora sono disponibili sulla pagina Facebook del Museo di Pietrarsa degli straordinari filmati che ci permetteranno di scoprire le bellezze e la grande storia di uno dei più grandi musei europei del suo genere
Per chi non lo conoscesse, parliamo del museo ferroviario ubicato il quartiere di San Giovanni a Teduccio, quartiere di Napoli e il confinante comune di Portici. Il complesso è posto tra il mare e la stazione ferroviaria di Pietrarsa-San Giorgio a Cremano, tocca quindi 3 Comuni.
Il museo ferroviario è stato realizzato laddove sorgeva il reale opificio borbonico di Pietrarsa, struttura concepita da Ferdinando II di Borbone nel 1840 come industria siderurgica e dal 1845 come fabbrica di locomotive a vapore. La sua attività ebbe inizio con il montaggio in loco di 7 locomotive, utilizzando le parti componenti che erano state costruite in Inghilterra secondo uno dei precedenti modelli inglesi acquistati nel 1843.
Il 22 maggio di quell’anno, Ferdinando II emanò un editto nel quale tra l’altro riportava:
«È volere di Sua maestà che lo stabilimento di Pietrarsa si occupi della costruzione delle locomotive, nonché delle riparazioni e dei bisogni per le locomotive stesse degli accessori dei carri e dei wagons che percorreranno la nuova strada ferrata Napoli-Capua».
Nel 1853 a Pietrarsa prestavano la loro opera circa 700 operai facendo dell’opificio il primo e più importante nucleo industriale italiano, oltre mezzo secolo prima che nascesse la Fiat e 44 anni prima della Breda.
La struttura ebbe in seguito varie visite importanti tra cui lo zar di Russia, Nicola I, che manifestò l’intenzione di prendere Pietrarsa a modello per il complesso ferroviario di Kronstadt e nel 1849 anche del papa Pio IX.
Con l’Unità d’Italia poi iniziò il declino di molte eccellenze, fra cui quella dello stabilimento che dal 1861 entrò in una fase difficile. Una relazione dell’ingegnere Grandis, voluta dal governo piemontese dipingeva negativamente l’attività e la redditività dell’opificio consigliandone addirittura la vendita o la demolizione. L’anno dopo avveniva la cessione della gestione alla ditta Bozza, questa situazione portò alla riduzione dei posti di lavoro, a scioperi e gravi disordini repressi nel sangue.
Oggi sotto questa nuova e mortale difficoltà, il Museo partecipa al movimento #iorestoacasa per farci conoscere le sue tante attrattive, ha realizzato un percorso virtuale che condurrà i visitatori, fra i treni e i viali dell’ex fabbrica borbonico, raccontandone la storia.
Non mancano spettacolari riprese dall’alto sul Museo collocato sul mare di Napoli ed è pieno di straordinarie locomotive, treni e vagoni che ci raccontano la storia delle Ferrovie e dell’Italia.
Il museo mette a disposizione 3 puntate, le visite sono semplici da effettuare e saranno accompagnati da una voce narrante che ci farà da guida.
Buon Viaggio
Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa – Puntata 1
Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa – Puntata 2