Quanto costa un Amministratore di Condominio

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Personalmente quando abbiamo istituito il Condominio nel mio palazzo, il compenso dell’amministratore è risultato essere una delle voci più discusse del bilancio condominiale.

Ciò accade perché probabilmente in passato si trattava di una delle spese meno trasparenti e mal gestite del bilancio.

Quindi come si calcola il compenso dell’Amministratore di Condominio?

Per calcolare il compenso di un amministratore di condominio bisogna prendere in considerazione il numero delle unità immobiliari del condominio, calcolando un costo maggiore per case e uffici e minore per box e cantine.

Il costo medio annuo per unità abitativa si aggira intorno agli 80 euro a cui si aggiunge l’Iva. Non si va sotto i 1.500,00 euro, anche nei condomini più piccoli.

Il costo medio per ogni persona operativa di uno studio si aggira intorno ai 50,00 euro l’ora + quota percentuale degli oneri di legge, utili aziendali e rimborsi spese.

Il costo medio di un anno di amministrazione di ciascuna unità immobiliare, che corrisponde almeno a 150 euro, oltre agli oneri di legge e ai rimborsi spese.

In media, l’amministratore di condominio è pagato 1.500 euro al mese ma quando gestisce condomini molto grandi o prestigiosi arriva anche a 4000 euro al mese.

Cosa dice la legge sul compenso dell’amministratore di condominio?

Così dice l’articolo 1129 del codice civile:

“L’amministratore all’atto dell’accettazione della nomina e del suo rinnovo, deve specificare analiticamente, a pena di nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta”.

L’importo, tra l’altro, deve essere dichiarato in anticipo e riscosso alla fine della gestione annuale. Inoltre, l’importo deve essere comunicato in modo dettagliato cioè con tutte le voci dovute.

Anche se ancora oggi ci sono circostanze in cui accade il contrario, il nuovo amministratore si presenta in assemblea con un preventivo inferiore rispetto all’amministratore precedente e dopo aver portato a casa la nomina aggiunge nel rendiconto di fine anno, voci generiche di spesa come “Spese di studio”.

Si tratta di spese che incidono del 20-30% sul compenso dell’amministratore.

Cosa include l’onorario dell’amministratore condominiale?

L’onorario include tutto quello che la legge stabilisce siano i compiti dell’amministratore di condominio:

la gestione ordinaria;

il sollecito dei pagamenti dei morosi;

la convocazione delle assemblee;

tenere i registri a disposizione dei condòmini;

adempiere agli obblighi fiscali.

Cosa non include l’onorario dell’amministratore?

Le fatture per le spese di cancelleria;

L’acquisto di strumenti elettronici;

Lo stipendio di segretaria.

Sono tutti i condòmini a vigilare sull’operato dell’amministratore e sui conti del condominio.

La legge gli conferisce l’accesso alla documentazione della gestione.

Domanda che pochi si pongono ma che fa parte dei tanti dubbi che si aggirano intorno a questa figura professionale.

L’amministratore di condominio può ricevere un pagamento extra, rispetto al suo compenso ordinario? Sì, in alcuni casi.

Nel caso in cui l’amministratore riceva, a qualunque titolo, somme straordinarie rispetto al suo compenso – dai condomini o da terzi – se queste sono erogate a nome del condominio, deve farle transitare su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio stesso.

Quindi l’Amministratore non può percepire compensi extra.

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