F1 – possibile protocollo per la ripartenza

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Come vi abbiamo già accennato, quasi ogni giorno si susseguono riunioni su riunioni per cercare di capire quando si potrebbe ripartire e sopratutto come, cercando di tutelare prima di tutto la salute.

Allo stato attuale dei fatti, le corse riprenderebbero dal GP d’Austria, ma in realtà mancano ancora le autorizzazioni dai governi nazionali e il rigido programma per un corretto protocollo di sicurezza.

Quel che è certo è che la Formula 1 dovrebbe realizzare il suo piano di ripresa, solo ed esclusivamente a porte chiuse, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport.

L’altro punto ormai certo, sarebbe quello dei GP doppi, a porte chiuse e caratterizzati da un rigido protocollo di sicurezza per prevenire ogni forma di contagio.

Queste le 3 chiavi principali che, salvo colpi di scena come è stata la cancellazione del GP di Francia, permetteranno alla Formula 1 di ripartire. L’indiscrezione arriva dalla Gazzetta, con il nuovo calendario che dovrebbe aprirsi a Zeltweg in Austria all’inizio del mese di luglio. Le scuderie si preparano a correre due GP consecutivi in terra austriaca quindi, rispettivamente nelle domeniche del 5 e del 12 luglio.

Ecco però quali sono gli elementi che mancano ancora, prima di tutto il governo di Vienna dovrà permettere alle scuderie di insediare i loro impianti sul territorio austriaco, dettaglio non da poco considerato i blocchi precauzionali dei confini dovuti all’emergenza da Covid-19. Stessa decisione dovrà essere attuata poi in seguito in Gran Bretagna, che dovrebbe garantire il trasferimento della Formula 1 da Zeltweg a Silverstone e rinunciare a imporre misure di quarantena eccessivamente restrittive su piloti e staff. Se il programma filasse liscio, avremmo quindi il GP britannico probabilmente il 26 luglio.

Successivamente si continuerebbe a correre con molti punti interrogativi, ad esempio in Ungheria, dopodiché le strade conseguibili diventano ancora più opache. Si potrebbe passare per la Spagna e poi per l’Olanda, ma quest’ultimo paese non sembra disposto ad ospitare una gara a porte chiuse.

Spa e Monza non dovrebbero essere in pericolo, ma non possiamo comunque darle per scontato, anche in questo caso si attendono conferme e permessi dalle istituzioni. Per ora l’unico a parlare è stato il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, che ha smentito una eventuale cancellazione del GP in Italia.

Una volta concluso poi il capitolo Monza, il mondiale potrebbe salutare il vecchio continente per approdare in Canada a Montreal, poi Russia a Sochi e in Giappone a Suzuka. Da lì in poi la traccia delle gare si ricongiungerebbe al modello tradizionale. Mentre il gran finale è atteso ad Abu Dhabi in dicembre.

Il protocollo sicurezza, prevede che i piloti siano blindati fra paddock-hotel e diversi tamponi per essere ammessi. Risposte sono attese entro il 6 maggio quando i team principal torneranno a “incontrarsi” in conferenza, per fissare il calendario è solo la prima parte per definire una ripresa dolorosa e costosa per molti. Quel che è certo è che gli autodromi e i team saranno i primi a perderci, a causa dell’assenza di pubblico sugli spalti. In poche parole, il mondiale si reggerà in maniera sempre più massiccia sui diritti televisivi.

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