Massimo nel Cuore

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A Villa Bruno, una villa vesuviana sita in via Cavalli di Bronzo a San Giorgio a Cremano c’è una casa molto importante, una casa che ci porta indietro nel tempo “A casa di Massimo Troisi”.

Appena si varca la porta l’atmosfera cambia, la musica di Pino Daniele, il divano dove Massimo ha fato svariate interviste e tanti altri dettagli importanti che hanno segnato il suo percorso artistico, essendogli anche di ispirazione.

Ho avuto l’onore non solo di visitarla ma anche di incontrare i volti di coloro che hanno fatto nascere questa Onlus, Associazione Senza Scopo di Lucro che nasce con l’idea di custodire il patrimonio artistico e umano del nostro grande attore e soprattutto grande amico.

Ad accogliermi trovo il Presidente Luigi Troisi, Maria Falbo Vicepresidente e Pasquale Scarpato Consigliere che ancora ringrazio per essersi prestati a questa intervista, realizzata in occasione dell’evento che si terrà il 19 febbraio dal nome “Massimo nel Cuore”.

Maria Falbo ha in merito dichiarato:

“Ormai sono 4 anni che dedichiamo a Massimo un evento in onore della sua nascita, uno spettacolo che interpreta il suo pensiero, ovvero quello di permettere ad artisti di emergere.”

In seguito passa la parola a Troisi che ci parla dell’evento per festeggiare il compleanno del fratello:

“Si terrà alle ore 18:30 nella Fonderia Righetti, con un incontro di quello che ormai è una famiglia. Ci sarà musica, cabaret, con tanto di torta finale.”

Insomma un modo per vivere Massimo e per ricordarlo in un momento di gioia.

A questo punto non ho potuto fare a meno di chiedere al Presidente, quale sia stato il motivo scatenante che ha permesso a questa Onlus di nascere e a noi di godere dei ricordi personali di un grande artista così amato.

“Due situazioni hanno scatenato questa idea, il primo riguarda il fatto che tutti gli oggetti che ci sono qui, erano a casa mia e mi sembrava un atto egoistico tenerli solo per me – dichiara il fratello dell’attore – visto che tante persone mi chiedevano di Massimo e volevano conoscerlo. Poi la seconda è l’indignazione di aver ascoltato dei giovani ventenni che in un’intervista, alla domanda, se conoscessero Edoardo De Filippo, risposero in maniera negativa. Questa per me è una cosa gravissima, qualcuno addirittura credeva fosse un parente di Maria De Filippi. A questo punto mi sono sentito in dovere di far conoscere Massimo e non solo, ai giovani.”

Di fatto così come il periodico di politica e cultura sangiorgese “l’Iniziativa” ci ricorda, proprio nella sua ultima uscita, numerose sono le iniziative che servono a trasmettere non solo la memoria ma anche a fungere da vera e propria conoscenza per le generazioni future.

Ospiti di questa Onlus sono di fatto gruppi di studenti, come è accaduto recentemente per il Liceo Scientifico “C. Urbani”. Il risultato finale è quello di giovani che ne escono arricchiti di un qualcosa che ormai la scuola non riesce più a tramandare e che ha bisogno del supporto di eventi del genere.

Tutto questo per non disperdere il nostro patrimonio culturale. Presenti il 19 anche le Istituzioni a questa terza edizione.

A questo punto poi non ho resistito e ho chiesto di poter “rubare” dalla sua memoria un aneddoto di Massimo e Luigi Troisi ha così concluso gentilmente:

“Aneddoti, lui li ha già messi tutti nei suoi film, nelle battute, nelle interviste fatte con Baudo. Massimo era uno vero, come dico sempre, Massimo non era un attore comico ma un attore ironico e questa è una grande qualità, perché l’ironia nasce da ciò che ci circonda. Lui aveva poi la qualità di saper ascoltare e ironizzare su tutto quello che gli accadeva intorno […] la nostra famiglia era numerosa, quindi tutti i giorni c’era qualcosa di diverso e questa come diceva Massimo era una compagnia stabile (17 persone) e quindi tutti i giorni nascevano delle situazioni comiche che per i nostri genitori erano tante marachelle […] i suoi film, le sue interviste sono quindi lo specchio di come era lui. Lui ha parlato di tutto, della disoccupazione, della religione di argomenti che dopo tanti anni dalla Smorfia, sono ancora attuali.”

Ci ricordiamo infatti di quanto questo ci capiti ancora con i film di Totò, rendendoli poi artisti tanto amati da più generazioni nel corso del tempo.

Dopo aver ringraziato, lieta di questa opportunità, prima di andar via mi ritrovo a leggere una lettera, firmata da Massimo e datata 23 aprile 1974, dove chiedeva al Comune di San Giorgio a Cremano, un Teatro Stabile, con queste parole:

“…onde possa svilupparsi maggiormente il teatro nelle sue varie forme ed incitare la gioventù sangiorgese all’amore per l’arte”.

Non posso che andar via ricca e felice e spero a questo punto che siano sempre di più i docenti che decidano di portare qui i propri studenti per fargli questo bel regalo.

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