Medici non vaccinati, sono ancora un problema

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Si tratta di un problema che con percentuali diverse, sta ancora creando problematiche a livello organizzativo e non solo, in tutto il mondo.

Un sondaggio su 625 medici americani suggerisce che le perplessità dei camici bianchi sulla sicurezza, efficacia e importanza dei vaccini possano essere più diffuse di quanto si pensasse. Il 10% degli intervistati si definisce dubbioso.

I medici non sono mai stati i testimonial ideali della campagna vaccinale contro il Covid-19.

Solo negli Stati Uniti dove, secondo un recente sondaggio pubblicato on line su Vaccine il 10 per cento dei medici di famiglia, almeno nella prima fase della campagna vaccinale, dubitava che i vaccini fossero sicuri, il 9,3% non era convinto della loro efficacia e l’8,3% pensava che la loro importanza per frenare la pandemia fosse sopravvalutata.

Bisogna precisare che il campione coinvolto nell’indagine non è così ampio da poter essere considerato lo specchio fedele delle opinioni di tutti i medici americani e che la survey è stata condotta tra il 14 e il 25 maggio del 2021, quando erano in corso le somministrazioni delle prime dosi e i dati del mondo reale su sicurezza ed efficacia, già allora tanti e convincenti, non erano così palesi come quelli attuali.

Comunque sia, tra i 625 dottori, impegnati nell’assistenza primaria (medici di famiglia e internisti), che hanno risposto al questionario on line si è osservata una diffidenza nei confronti dei vaccini di gran lunga superiore a quella che ci si aspettava.

Timothy Callaghan della Texas A&M School of Public Health a capo dello studio ha dichiarato:

«L’elevata percentuale di esitanza tra i medici di base è stata sicuramente una sorpresa per noi. Pensavamo che la percentuale di medici che hanno dubbi sui vaccini fosse molto più piccola dato che abbiamo molte prove della sicurezza e dell’efficacia dei vaccini. Tuttavia, una volta che abbiamo approfondito i dati, abbiamo scoperto che le preoccupazioni sui vaccini in generale erano molto più diffuse nella popolazione medica di quanto ci si potesse aspettare».

L’idea di verificare cosa i medici pensassero dei vaccini è venuta a Callaghan dopo aver incontrato nel suo stesso staff medici che avevano tentato di convincerlo che i vaccini non fossero sicuri e che i rischi superassero i benefici. Callaghan aveva avuto il sospetto che la fiducia nei vaccini tra i medici non fosse così solida come si pensava.

Mentre in Italia si parla del reintegro dei medici no-vax. Giampiero Avruscio presidente Anpo dell’Azienda ospedaliera di Padova, motiva la sua posizione a favore del reintegro del personale sospeso perché no vax, con queste parole:

“C’è una carenza di personale che peggiora di giorno in giorno e, oltre a questo fenomeno comincia a pesare sulle spalle dei sanitari vaccinati le assenze dei medici sospesi. Non perdiamo ancora medici preziosi solo perché non si sono vaccinati con ulteriori conseguenze sull’assistenza ai cittadini. Dobbiamo pensare ad una soluzione alternativa”

la decisione è difficile da prendere, considerando che dal punto di vista filosofico, c’è chi pensa che è doveroso vedere in che modo anche divergenze di questo tipo possono costituire occasioni preziose per compiere dei progressi in direzione di un orizzonte condiviso.

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