Huawei Watch GT 2: uno smartwatch da 7 in pagella

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Sono ormai 15 giorni che indosso al polso il Huawei Watch GT 2 e posso sicuramente dire di poter trarre delle conclusioni sull’utilizzo di questo smartwatch di punta del marchio cinese, venduto in varie versioni da 42 e da 46 mm, sia per donne che uomini. Iniziamo subito dalla scheda tecnica dell’orologio, una cassa da 42 mm (per il modello femminile) e da 46 mm (per il modello maschile) dotato di un display OLED ed una autonomia dichiarata da Huawei fino a 2 settimane con una singola carica. Il processore è il Kirin A1, non troppo fulmineo nei comandi touch se rapportati ad altri competitor di mercato nella medesima fascia di prezzo.

Aprendo la scatola troviamo il nostro smartwatch con i soliti manuali di istruzioni e garanzia. Sorpresa gradita è la presenza di un secondo cinturino in silicone, per poter cambiare l’abito a seconda se si indossi in modalità sportiva o perché no, per una serata di gala (Covid19 permettendo). Il sistema di ricarica prevede una base circolare con dei pin magnetici ed un’uscita per cavo tipo C. La ricarica è abbastanza veloce, considerando che parliamo di circa 1 ora (misurazione reale) da un 4-5% residuo. La batteria però, non è detto che duri due settimane, come millantato da Huawei.

Sia chiaro, se si indossa lo smartwatch con bluetooth disattivato e magari si vanno a sincronizzare i dati registrati soltanto una volta al giorno, allora è molto probabile che arriverete a due settimane di utilizzo senza effettuare mai una ricarica. Tuttavia, se come me lo utilizzate con il bluetooth acceso, per non perdervi una notifica o addirittura per effettuare o ricevere chiamate (si, si possono effettuare e ricevere chiamate dall’orologio con bluetooth acceso) allora non riuscirete a coprire più di 5 giorni reali. C’è da dire che in questo caso, rispetto ai competitor Samsung ed Apple, che a stento riescono ad arrivare a fine giornata con i loro smartwatch, questo è sicuramente un punto fondamentale a favore di Huawei.

Passiamo quindi ai servizi offerti e presenti sullo smartwatch. Scorrendo il menù, oltre alla voce impostazioni, troviamo: funzioni chiamate con accesso ai contatti della rubrica, meteo, torcia, sveglia, timer, bussola, barometro, controllo remoto della fotocamera dello smartphone, musica, esercizi di respirazione, controllo dello stress, saturimetro, controllo del ciclo mestruale, controllo della frequenza cardiaca, controllo del sonno, modalità allenamento, notifiche.

Notifiche con cui non può esserci interazione, poichè possono essere soltanto visualizzate sul display (non appaiono però le emoticon) e non ci sono possibilità di risposta, neanche risposte già predefinite. Magari in un futuro aggiornamento non sarebbe un’idea da archiviare, poichè anche accedendo a risposte predefinite, si potrebbe almeno avere una minima interazione con lo smartphone distante o inutilizzabile in quel momento.

Infine, capitolo allenamenti. Le modalità di allenamento sono tantissime. L’orologio riconosce in automatico l’allenamento che si sta svolgendo e sempre in automatico registra l’attività. Tuttavia, è possibile far partire l’allenamento prescelto in modalità manuale, o addirittura inserire manualmente un’attività ex novo, per esempio una serie di Steps con ripetute. In conclusione, è uno smartwatch che ho apprezzato, su cui c’è sicuramente ancora da lavorare, ma che fa tutto bene: dal rilevamento del sonno molto preciso, fino alla rilevazione cardiaca o al saturimetro (utilissimo in tempi di coronavirus). Il Huawei Watch GT 2, nella variante classica, lo trovate in offerta su Amazon a questo link.

 

                                                                                                          Giuseppe Leo

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