Green Pass – Domande e risposte

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La scorsa settimana nella nostra rubrica di Guide Viaggio, vi abbiamo parlato dei vari modi per ottenere il Green Pass. Oggi proviamo a rispondere ad un po’ di domande.

Quanto dura il Green Pass?

Per i vaccinati sarà valido 15 giorni dopo l’immunizzazione per la durata di 9 mesi;

Per chi si sottopone al tampone durerà 48 ore in caso di test antigenico, 72 ore in caso di molecolare;

Per chi ha contratto il virus varrà 180 giorni dall’11esimo giorno successivo al primo test positivo.

Ci sono dubbi ancora da sciogliere?

La questione è complessa su due livelli differenti. Il primo, e quello sicuramente più temibile, è quello sanitario. La variante Delta rischia di portare a un nuovo pericoloso rialzo dei contagi, lo stesso con cui il Regno Unito si trova già a dover fare i conti.

«Sul Green pass abbiamo deciso 2 mesi fa con le informazioni che avevamo allora – dice Sergio Abrignani del Comitato tecnico scientifico – ma la notizia che una sola dose non basta con la variante Delta è di pochi giorni fa, sono sicuro che ci sarà una revisione di questa decisione».

Gli esperti ne fanno una questione di dati. Ma è pur vero che la raccomandazione di completare il ciclo vaccinale al fine di essere più forti contro qualsiasi tipo di variante di Covid-19 non è certo una novità degli ultimi giorni.

Certo, rispetto al 2020 non c’erano i vaccini, ma è anche vero che oggi si lotta con un nemico in più, le varianti.

Ora, infatti, l’Italia medita di allinearsi all’Europa, dando il pass solo a chi ha fatto il richiamo.

Ma cosa si fa con i quasi 11 milioni di italiani che hanno scaricato il certificato dopo aver ricevuto la prima dose? Gli verrà comunque riconosciuto all’estero? Potranno lo stesso andare in discoteca nonostante una copertura immunitaria contro la variante Delta insufficiente? Gli verrà tolto?

Il Ministero della Salute con il ministro Roberto Speranza su questo prende tempo, il Comitato tecnico scientifico per ora non commenta e il sottosegretario Pierpaolo Sileri invita a un urgente cambio di rotta.

Cosa accade negli aeroporti?

Il Consiglio internazionale degli Aeroporti ha avvertito con una lettera i leader dell’Unione europea riguardo al rischio caos negli aeroporti per l’entrata in vigore del Green Pass.

«Con l’aumento del traffico passeggeri nelle prossime settimane, il rischio è reale – si legge nella missiva diffusa dall’agenzia americana Reuters – I certificati digitali sono progettati per mostrare, tramite codici QR, se i passeggeri sono completamente vaccinati, hanno l’immunità dovuta al recente recupero da COVID-19 o hanno avuto un test negativo. Il punto è che richiedono controlli aggiuntivi e l’attrezzatura giusta per leggere i codici – la lettera continua affermando che – l’unico modo per evitare enormi code e ritardi durante l’alta stagione estiva è implementare un sistema in base al quale sia il certificato di vaccinazione che i moduli per la localizzazione dei passeggeri vengono elaborati a distanza prima che il passeggero arrivi in ​​aeroporto».

Il gruppo aeroportuale ACI e gli organismi rappresentativi delle compagnie aeree A4E, IATA ed ERA inoltre suggeriscono di effettuare i controlli solo nel paese di partenza e non all’arrivo, con l’impegno dei governi nazionali «nel gestire i dati sanitari e fornire attrezzature per controllare i codici QR». Dobbiamo solo sperare che tutti si preparino per il meglio, o il rischio è di rendere ancora più complicata una ripartenza attesa ormai da troppo tempo.

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