Guida alle vacanze liberi dal Covid

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Che il rischio che un contagio da Covid-19 porti ad un’ospedalizzazione si è ormai abbassato notevolmente, questo ormai è assodato ma non per questo possiamo credere che sia scomparso dalla faccia della terra.

Coloro che non devono abbassare la guardia, sono sicuramente quelli che hanno un’immunodeficienza, cioè un sistema immunitario di una persona incapace di funzionare correttamente, o che non funziona affatto. Ma anche coloro che con queste persone hanno a che fare costantemente. La salute dei primi deve essere una preoccupazione dei secondi, soprattutto se parliamo di personale sanitario e parenti prossimi come figli o nipoti. Tutto ciò poi senza dimenticare la tutela verso i più piccoli e quindi più fragili.

Quindi se è pur vero che l’estate 2022 segna un ritorno a vacanze più rilassate e con meno restrizioni per la pandemia da Covid-19 rispetto agli scorsi anni, resta ancora qualche regola da rispettare.

Innanzitutto, se state leggendo questo articolo dall’Italia e avete in programma di viaggiare fuori dai confini, è bene controllare sul portale ViaggiareSicuri.it curato dalla Farnesina, quali sono le norme che disciplinano l’ingresso in ogni Paese.

In Francia, per fare un esempio, è infatti ancora necessario esibire un certificato che attesti il completamento ciclo vaccinale contro il coronavirus, oppure la guarigione da non oltre 6 mesi, o ancora un test negativo prima della partenza.

Lo stesso vale per l’utilizzo delle mascherine protettive. Anche in Italia l’obbligo di indossarle è ancora in vigore fino al 30 settembre, almeno sui mezzi pubblici, dove sono richieste specificatamente le mascherine di tipo Ffp2.

Calcolate che se avete subito un’ospedalizzazione e siete ancora sotto cura, potreste aver bisogno di assistenza sanitaria all’estero. Negli Stati membri dell’Unione europea, in Islanda, in Norvegia e in Svizzera, per accedere alle prestazioni sanitarie alle stesse condizioni dei cittadini del Paese visitato, è necessario avere con sé la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (Team). Per gli italiani è valida la classica tessera sanitaria.

Se si viaggia invece in Paesi extra UE, con cui l’Italia o la nazione di provenienza non hanno ancora stipulato alcun tipo di convenzione, il cittadino dovrà pagare per intero le prestazioni sanitarie ricevute, comprese quelle di Pronto Soccorso. In questa circostanza, infatti, per sicurezza è bene prima di partire, stipulare un’assicurazione sanitaria privata.

Anche chi sceglie di trascorrere le ferie in Italia, per usufruire delle prestazioni in regime di Servizio Sanitario Nazionale fuori dal luogo di residenza, deve mostrare la tessera sanitaria.

Per piccoli problemi di salute, in Italia, ci si può rivolgere alla guardia medica turistica, attiva anche nei giorni festivi. Garantisce le visite ambulatoriali, la richiesta di visite specialistiche e la prescrizione di farmaci. Negli orari notturni, nelle località turistiche italiane, le prestazioni mediche non urgenti sono assicurate dal Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica). Per le emergenze si può invece ricorrere al 118. Nel caso in cui non sia presente la guardia medica turistica, è possibile accedere di giorno all’ambulatorio di un medico di famiglia per una visita a pagamento, che potrà essere rimborsata dalla Asl di residenza o essere detratta in dichiarazione dei redditi.

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