Trading online – consigli per evitare truffe

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Vi abbiamo sempre detto, con svariati esempi, quanto sua importante evitare chi vi promettono di guadagnare facilmente con il trading online. Queste persone non mancano. Anzi sono sempre più diffuse perché tanto c’è sempre chi ci casca. Possono arrivare attraverso delle mail, con degli sms o con delle telefonate. Il rischio, per le ignare vittime, è quello di scontrarsi con delle vere e proprie truffe organizzate da soggetti che non sono autorizzati a fare da intermediari finanziari.

Spesso e volentieri i truffatori affermano di lavorare per importanti società di finanziamento. In un primo momento, propongono di investire delle cifre piccole, a cui fanno seguire un primo guadagno. In questo modo riescono ad assicurarsi la fiducia della vittima. Il passo successivo è quello di proporre degli investimenti maggiori: questo è il momento peggiore, perché arrivano ad accaparrarsi delle cifre sempre più alte, fino a togliervi praticamente tutto.

Come si fa a capire che si è davanti ad una truffa?

Il primo passo da fare è capire se l’interlocutore è un consulente finanziario, un trader o un broker. È necessario accertare le sue competenze e soprattutto verificare che il soggetto sia realmente autorizzato ad operare come intermediario finanziario.

Ricordiamo, infatti, che l’esercizio nei confronti del pubblico di servizi ed attività di investimento è riservato ai soggetti che sono stati autorizzati dalla Consob. Nel momento in cui qualcuno propone delle operazioni di trading online è necessario verificare che sia autorizzato accedendo al sito della Consob.

Oltre che a queste verifiche, come sopra accennato, è necessario diffidare fin da subito dalle proposte di guadagno troppo facile, che spesso sono accompagnate da delle immagini di successo da parte di chi investe. Si cerca di far intendere che sia possibile guadagnare senza fare nulla. E magari godendosi il tempo libero in una qualsiasi spiaggia esotica. Questo è un sogno, dietro alla promessa di un guadagno facile si nasconde, troppo spesso, una facile truffa.

Quello che poi è importante accertare è di non essersi imbattuti nel classico schema Ponzi, un modello truffaldino di vendita i cui rendimenti dei capitali investiti da parte delle vittime sono coperti dai capitali dei nuovi investitori. Nel momento in cui scoppia la bolla, non ci sono più i guadagni, ma non c’è più nemmeno il capitale investito inizialmente.

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Tutto questo è importante da ricordare, soprattutto a seguito degli ultimi accadimenti che hanno visto scoprire da parte della Guardia di Finanza di Venezia, una truffa nel trading online da 5 milioni di euro.

A finire nella rete delle fiamme gialle sono state centinaia di persone, con 54 persone denunciate. La GdF è riuscita a disarticolare un sodalizio criminale, che aveva delle radici disseminate nell’est dell’Europa, che stava mietendo vittime anche in Italia.

I reati contestati dalla Guardia di Finanza di Venezia sono truffa aggravata, raccolta abusiva del risparmio e prestazione di servizi a pagamento e riciclaggio. Il sodalizio criminale, ramificato principalmente nell’Europa dell’est, operava principalmente nel settore del Forex, il mercato valutario internazionale non regolamentato.

Il nucleo di polizia economico finanziaria, al termine degli accertamenti, ha denunciato 54 persone di nazionalità ucraina, serba, ceca, ungherese, russa e israeliana. Attraverso quattordici società questi soggetti si sono resi responsabili di un meccanismo seriale a danno dei cittadini italiani, che nella maggior parte dei casi era residente nel Triveneto. Le forze dell’ordine hanno chiesto il sequestro preventivo, che dovrebbe portare alla confisca, di qualcosa come 5,5 milioni di euro, che erano frutto dei raggiri.

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