Amazon Pay – Costi e commissioni

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Aprire un conto Amazon è totalmente gratuito, il che vuol dire che approfittare della possibilità di far pagare i propri clienti con Amazon Pay è gratuito. Il sistema richiede però, ovviamente, dei precisi costi e commissioni, nel caso in cui ad approfittare di tutto ciò sia un venditore e non un acquirente.

Allo stato attuale il tariffario è alquanto simile a quello proposto da PayPal, il che consente liberamente di effettuare una scelta o, in alternativa, attivare entrambi i servizi, al fine di garantire alla propria clientela ogni opzione possibile. Per ogni volume di transito è previsto un costo fisso di 0,35 centesimi. Quest’ultimo resta invariato, mentre muta la percentuale da dover corrispondere ad Amazon, a seconda delle entrate ricevute.

Un volume di transito economico inferiore a quota 2.500 euro richiede una trattenuta del 3,4%. Questa cala fino a quota 2,7% nel caso in cui il volume di transito sia posto tra 2.500,01 e 10.000 euro. Da 10.000,01 a 100.000 euro si cala ulteriormente, arrivando al 2,2%. L’ultima quota è 1,8%, relativa unicamente a volumi di traffico superiore a quota 100.000 euro.

Maggiori sono i profitti di un’azienda, maggiore sarà lo sconto che Amazon è pronta a garantire, assicurandosi così transazioni sempre più elevate. Queste quattro fasce non comprendono in realtà tutti i clienti possibili. Vi sono infatti alcuni venditori che sono in grado di garantire dei volumi di transito ben più elevati di quota 100.000 euro.

Si tratta di situazioni relativamente rare, se si tiene in conto della maggior parte dei venditori “normali”. Costoro hanno la possibilità di contattare l’azienda in prima persona, individuando un accordo personale, che possa soddisfare entrambe le parti in causa.

Per quanto riguarda i Pagamenti internazionali:

Effettuare delle transazioni internazionali può comportare, in alcuni casi, un tariffario extra, che va ad aggiungersi a quello citato precedentemente. Amazon vanta però degli accordi con determinati Paesi, il che consente di pagare lo 0%, dunque nessuna aggiunta, nel caso di transazioni internazionali che riguardino lo spazio economico europeo e la Svizzera.

La sovrattassa è invece pari al 2% per le transazioni con Canada, Isole Normanne, Isola di Man, Montenegro e Stati Uniti. La quota aumenta ulteriormente, fino al 3%, nel caso di transazioni con Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Moldavia, Federazione Russa, Serbia, Turchia e Ucraina. Per il resto del mondo è infine prevista una quota extra del 3,3%.

Volendo operare un paragone con il concorrente PayPal, Amazon Pay presenta un netto vantaggio relativo alle transazioni internazionali. Si tratta dello 0% aggiunto per le operazioni all’interno dei confini europei e in Svizzera. Al tempo stesso le tariffe internazionali di Amazon sono più elevate per la ricezione di pagamenti intercontinentali.

A ciò si aggiunge una tariffa di conversione della valuta, qualora il pagamento dovesse essere effettuato con valuta differente dall’Euro. In casi del genere non basta calcolare il tasso di cambio attualmente in vigore. A questo va infatti aggiunta una maggiorazione del 2,5% sull’importo di transazione.

C’è inoltre un ulteriore dettaglio da non trascurare, Amazon prevede i pagamenti a rate, anche in Italia.

Gli utenti hanno dunque la possibilità di attivare una dilazione del pagamento, selezionando un dato numero di rate, senza l’aggiunta di interessi.

Il procedimento differisce da quanto regolarmente può avvenire in un negozio. Non è infatti un prestito finalizzato, in cui il capitale viene erogato da una finanziaria che ha uno specifico accordo con un negoziante. Si tratta di una dilazione, sulla quale, per legge, non è possibile applicare spese o interessi.

Si procede dunque alla divisione dell’importo in cinque rate uguali. Nel caso in cui la cifra non risulti divisibile per cinque, l’ultima rata risulterà inferiore alle precedenti. Una possibilità di pagamento per chi possiede un account Amazon da almeno un anno e una carta di credito o debito in corso di validità.

 

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