La situazione del Forex con il Covid 19 in atto

Condividi

L’emergenza di coronavirus continua imperterrita a spaventare il mondo, con i principali paesi impegnati in un difficile contenimento dei contagi di Covid-19. I mercati finanziari stanno così in svariati modi, rispondendo a questa situazione. Lo abbiamo visto, prima di tutto con il crollo delle Borse di metà marzo, per poi iniziare una timida risalita.

Come sottolineano gli esperti, oggi la situazione è molto complessa e giocare in borsa con la compravendita di valute è alquanto problematico. Tuttavia il Forex fornisce indicazioni importanti sugli equilibri internazionali e le previsioni attuali degli investitori. Per questo vi invitiamo a visitare il sito ufficiale di forex etoro.

La situazione del cambio euro/dollaro:

Nel mercato valutario la coppia protagonista rimane sempre l’EUR/USD, in grado come sempre di monopolizzare le attenzioni degli operatori è utilizzata ormai come termometro per l’intero settore finanziario. All’inizio della crisi sanitaria il dollaro americano aveva cominciato la sua lenta ma inesorabile risalita, come di fatto accade sempre durante una situazione del genere, poiché la valuta americana viene considerata ancora un bene rifugio.

Il cambio era arrivato vicinissimo la soglia di 1,15, per poi indietreggiare a causa di una serie di fattori. In particolare, analizzando le attività di forex trading si evince come l’EUR/USD sia stato influenzato dallo scoppio della pandemia negli USA, dove dopo un inizio in sordina il virus sta mettendo a dura prova l’intero Paese e sta in ginocchio l’economia statunitense.

Allo stato attuale, lo spettro di una recessione si preannuncia la più grande nella storia degli Stati Uniti. Se da un lato sono indispensabili massicce iniezioni di liquidità della FED, dall’altro è anche vero che tali interventi sono diventati ormai una prassi e quindi il rischio è quello di creare una svalutazione internazionale sul dollaro americano.

Già da inizio aprile il pericolo è che dopo l’emergenza la valuta a stelle e strisce ne esca indebolita, soprattutto nei confronti dello yuan, con l’incertezza se sarà ancora in grado di essere quella divisa di riferimento stabile che è stata nell’ultimo secolo, oppure se sia arrivato il momento di un passaggio di consegne con la Cina. Per il momento gli investitori sembrano confermare la loro fiducia nel dollaro, sebbene sarà cruciale vedere come si comporterà la FED nei prossimi mesi.

Ma se da un lato la maggior parte delle divise si è indebolita nei confronti del dollaro, soprattutto quelle dei paesi emergenti alle prese con una crisi economica senza precedenti ed enormi difficoltà di finanziamento e liquidità, rispetto al biglietto verde. In il Governo di Pechino tende a sostenere in maniera responsabile la sua divisa, adottando azioni che riducono oscillazioni turbolenze.

Basta dare un’occhiata ai grafici per capire come gli scostamenti siano stati davvero minimi, anche durante la fase più acuta dell’epidemia, con cali inferiori al 3%. Inoltre, mentre oggi tutti i paesi stanno facendo i conti con economie al collasso, la Cina sta riprendendo la produzione industriale, con una previsione di crescita per il 2020 del 3%.

Sicuramente comunque ben al di sotto delle medie degli ultimi anni, ma di gran lunga migliore rispetto alle recessioni in vista in Europa e USA.

Condividi