Vaccino Covid, tutte le Nazioni che si stanno attivando e le varie fasi

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Allo stato attuale dei fatti, abbiamo un’Italia che si appresta ad iniziare la Fase 2, tralasciando il fatto che ci sono regioni dove l’eventuale riapertura, potrebbe portare alla vanificazione degli sforzi fin’ora fatti. Ci sono Nazioni che altrettanto, vorrebbero tanto, avere sul piatto una Fase 2, in quanto significherebbe avviarsi ad una vita normale.

Ciò che invece accomuna molti è il modo e le tempistiche diverse con cui varie Nazioni, iniziano a sperimentare un possibile vaccino. Tante se ne sono dette fino ad ora e la scelleratezza del Primo Ministro Inglese e del Presidente America, hanno mostrato a caro prezzo quanto può essere pericoloso prendere questo virus e il suo vaccino, sottogamba.

Al di là di quelle che sono le necessarie misure di contenimento , c’è accordo generale sul fatto che la pandemia di Covid-19 sarà sconfitta solo quando si troverà un vaccino efficace ed adeguato, in grado di stimolare nei soggetti a rischio e non solo, gli anticorpi contro il covid.

In un’ottantina di casi sono già stati avviati i test di laboratorio. Solo pochissimi però sono già giunti alla fase della sperimentazione sull’uomo. Ecco i cinque autorizzati finora.

A che punto la sperimentazione dei vaccini per il Covid 19 sta coinvolgendo Cina, Usa, Regno Unito e Germania, dove si stanno sperimentando 5 diverse formule su centinaia di volontari. Centinaia sono i volontari che in diversi paesi del mondo si stanno sottoponendo alla sperimentazione dei potenziali vaccini per il coronavirus.

L’ultima ad entrare in lista è l’autorità di regolazione tedesca Paul Ehrlich Institut che ha autorizzato la sperimentazione sui volontari del “candidato vaccino” BNT 162, in attesa di autorizzazione per analoga sperimentazione anche negli Usa. Il programma che ha condotto a questo passaggio in tempi molto più rapidi del solito è ampio e vede le squadre di BioNTech e Pfizer al lavoro su diversi fronti. A riferirlo, in un comunicato, è lo stesso istituto di ricerca tedesco:

“Il Paul-Ehrlich-Institut, l’Istituto Federale per i vaccini e la biomedicina, ha autorizzato le prime sperimentazioni cliniche di un vaccino per il Covid-19 in Germania. L’autorizzazione di tali sperimentazioni è il risultato di attente valutazioni sui potenziali rischi e benefici per il profilo dei candidati alla vaccinazione. Basandosi sui suggerimenti scientifici del suo sviluppatore, la BioNTech, per la fase preliminare, l’Istituto è riuscito a portare a termine le procedure di autorizzazione in quattro giorni.”

Sarà provato su 200 soggetti in buona salute, di età compresa fra 18 e 55 anni, e il primo obiettivo sarà quello di determinare la dose ottimale per procedere con ulteriori studi e valutare la sicurezza e la immunogenicità, cioè la capacità di sviluppare difese immunitarie; solo in una seconda fase sarà poi sperimentato su soggetti con un rischio più elevato di essere colpiti in modo grave dal Covid-19.

Come si legge alla fine del comunicato:

“Dopo un periodo di osservazione, altri volontari saranno sottoposti alla vaccinazione per quella che sarà la seconda parte dei test clinici”

C’è poi il gruppo “Oxford-Advent Irbm”, nata da una partnership italo-britannica con un team di ricercatori, frutto della collaborazione fra l’azienda di bioingegneria di Pomezia, Advent-IRBM, e il Jenner Institute dell’universita‘. I test cominciano proprio in questi giorni, autorizzati dal ministero della Salute del Regno Unito in tempi accelerati. In questi giorni sarà somministrato a un gruppo di 550 volontari sani che sono stati selezionati in base alle candidature inviate da coloro che hanno età comprese fra 18 e 55 anni. Il nome del “candidato vaccino” è ChAdOx1 nCoV-19; utilizza un “adenovirus” come vettore per un trasporto più efficiente delle sequenze genetiche necessarie alle cellule umane per la sintesi dell’antigene virale. E’ previsto che lo studio venga completato nel maggio del 2021.

Virale è diventata l’intervista a Edward O’Neill il primo vaccinato contro il Coronavirus. O meglio, il primo a provare sulla sua pelle gli effetti di un vaccino sperimentale messo a punto dal team dell’università di Oxford. Durante l’intervista gli era stato somministrato il vaccino da meno di 24 ore. Dalla risposta del suo corpo e quello di altri 500 volontari si capirà la sicurezza dell’antidoto e la sua capacità di generare buone risposte immunitarie contro il virus. Edward O’Neill lavora come ricercatore nel campo oncologico all’interno della stessa università. Non è un caso infatti, se molti dei volontari fanno parte del mondo accademico.

Durante l’intervista ha dichiarato infatti:

«Volevano testare il vaccino su persone fisicamente vicine all’università per cui hanno inviato una mail innanzitutto a quelli che ci lavorano. Dobbiamo regolarmente fare il prelievo del sangue, essere monitorati, misurare la temperatura»

Il vaccino che gli è stato somministrato, il Chadox1 nCoV-19, è costituito da un virus (Chadox1), che è una versione indebolita di un virus del raffreddore comune (adenovirus) che provoca infezioni negli scimpanzé, dopodiché è stato geneticamente modificato inserendo un frammento di dna che è quello che consente al Covid-19 di essere così letale. Lui, come gli altri partecipanti allo studio, non sa e non lo saprà fino alla fine del progetto, se ha ricevuto il vaccino Chadox1 nCoV-19 o un altro virus.

0’Neill ha ricevuto un diario virtuale da compilare on line per registrare eventuali sintomi per i prossimi sette giorni o se ci saranno complicazioni per le prossime tre settimane. Ha dichiarato poi:

«Ci hanno detto che verremo sottoposti a una serie di visite per valutare la risposta immunitaria al vaccino. Ho dato la mia disponibilità perché sono australiano, mi sento fortunato perché da noi il virus non è stato così letale come in Italia, mi sento in dovere di aiutare gli altri. Paura degli effetti collaterali? Ho più paura del coronovirus che dei possibili effetti collaterali del vaccino. È una malattia terribile. Qualunque cosa dovesse servire per aiutare il team di ricerca la farò»

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, nelle scorse settimane, sono state autorizzate le prime somministrazioni su volontari del vaccino messo a punto da Inovio Pharmaceuticals, uno dei progetti sostenuti dalla Fondazione Bill e Melinda Gates. La Food and Drug Administration ha infatti dato il via libera alla sperimentazione su un primo set di 40 volontari del vaccino nominato Ino-4800. Si tratta di adulti sani e il test avviene a Filadelfia presso la facoltà di medicina dell’Università della Pennsylvania e a Kansas City, Missouri, presso il Center for Pharmaceutical Research. Il vaccino viene somministrato mediante iniezione intradermica seguita da elettroporazione, tecnica utilizzata per facilitare il passaggio di farmaci nella membrana cellulare, attraverso l’utilizzo di uno specifico dispositivo. I ricercatori puntano a completare lo studio nel prossimo mese di novembre.

Dalla Cina invece arriva “Cansino ​Biologics”, lo studio di questa società cinese si trova in fase avanzata di sperimentazione clinica, con il coinvolgimento di 500 partecipanti, in buona salute e sopra i 18 anni di età. I volontari sono divisi in 3 gruppi, di cui 250 riceveranno un dosaggio medio, 125 basso e 125 un placebo. I ricercatori sono ottimisti e la valutazione della risposta immunitaria verrà valutata con diverse scadenze, la più lunga a sei mesi dalle prime somministrazioni.

Per quanto riguarda l’Italia, che è stata la seconda Nazione più colpita al mondo, è programmata in estate sperimentazione del vaccino anti Covid-19. L’ANSA ha annunciato che l’obiettivo del consorzio Reithera-Leukocare-Univercells è quello di cominciare in Italia durante l’estate la sperimentazione clinica sull’uomo di un vaccino anti Covid-19. A renderlo noto il consorzio europeo costituito fra le aziende ReiThera di Pomezia (Roma), Leukocare di Monaco e Univercells di Bruxelles, con questo annuncio:

“Attualmente ReiThera sta svolgendo le attività preparatorie per iniziare la sperimentazione clinica di fase1/2 in Italia durante l’estate 2020. […] La produzione su larga scala verrà avviata subito dopo”.

Il candidato vaccino ha come bersaglio la proteina Spike, che il coronavirus SarsCov2 utilizza per aggredire le cellule umane, e utilizza un virus animale, un adenovirus degli scimpanzè. Spiegandolo in maniera molto semplice, quest’ultimo viene reso inoffensivo e trasformato in una navetta che trasporta al suo interno la sequenza genetica che corrisponde alla proteina Spike. Si tratta di un vaccino preventivo che, iniettato per via intramuscolare, stimolerebbe la produzione di anticorpi e l’attività delle cellule immunitarie.

Nella nota del consorzio si specifica:

“Vaccini simili, basati su vettori adenovirali umani o di primati, sono stati sperimentati in studi clinici di fase 1 e 2 e hanno dimostrato di essere sicuri e immunogenici in migliaia di volontari sani”.

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