MotoGP Mugello 2021 – la gara

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Una giornata amara per il motomondiale, con la notizia, arrivata poco dopo le 12:00 del 19enne pilota svizzero che si trovava ricoverato da sabato pomeriggio all’ospedale Careggi di Firenze a seguito del grave incidente nelle qualifiche di Moto3, oggi venuto a mancare.

Queste le dichiarazioni dei piloti saliti sul podio del MotoGP Mugello.

Mir:

“Oggi è stata una giornata difficile. Difficile rimettere il casco e correre dopo quello che è successo. Ma questo podio lo dedico a Jason e alla sua famiglia”

Le prime sensazioni a caldo di Miguel Oliveira:

“Ovviamente non posso essere totalmente felice. Il mio pensiero va alla famiglia di jason. Vorrei che questo sport non fosse così crudele, ma è quello che amiamo. Il motociclismo è la nostra passione. Ma in Moto3 si sta andando troppo forte. So che è bello per lo spettacolo però sta diventando sempre più pericoloso. La scia lì fa la differenza e sono tutti troppo vicini. Quando trovi una pista con curve cieche come qua o a Portimao, quando uno cade diventa impossibile non prenderlo. Ed è quello che è successo a Jason e negli incidenti fatali degli ultimi 10 anni.”

Il francese Quartararo salito sul gradino più alto del podio ha vinto il gran premio del Mugello e, subito dopo aver tagliato il traguardo, ha puntato il dito verso il cielo dedicando il successo a Jason Dupasquier. Nel parco chiuso è poi spuntata una bandiera svizzera che il pilota si è portato sul podio:

“E’ stata una giornata dalle tante emozioni – ha detto -, ogni volta che passavo dal’Arrabbiata 2 pensavo a Jason. Ho vinto ma ho perso un amico. Questa vittoria è per lui e per la mia mamma (perché in Francia è la festa della mamma)”.

Sulla griglia di partenza, prima del via della gara di MotoGp, tutti i piloti si sono schiarati in silenzio ricordando il 19enne con un cartello raffigurante la sua foto e la scritta ‘Sempre nei nostri cuori’.

Oggi tutti, in maniera più che legittima ci siamo chiesti: Come si fa a correre quando un ragazzino di 19 anni è morto? Guido Meda, all’inizio della telecronaca, ha spiegato il perché di questa decisione e cosa passa nella testa di un pilota e non solo, quando succedono tragedie come questa. C’è una sorta di fretta nel rimuovere, perché sai che fra poco toccherà a te salire sulla moto.

Gli esempi riportati da Meda è che tanti casi, le famiglie non hanno chiesto il silenzio in pista ma il rombo dei motori, come fece appunto il padre del Sic. Per cui tocca rimuovere in fretta il pensiero e salire su quelle moto per percorrere la strada che si è scelto nella vita.

Vogliamo concludere questa giornata di sport con un pensiero, espresso da Rosario Triolo, giornalista di Sky:

“Li vediamo come supereroi, con la loro attrezzatura fatta di caschi, tute e moto da corsa, e il loro potere speciale che è la velocità. Poi però la realtà delle cose è che sono ragazzi, o addirittura solo ragazzini, come lui, Jason Dupasquier, 19 anni”

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