Festival di Cannes 2021

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Si è conclusa ormai da una settimana una delle kermesse del Cinema più attese dell’anno, la 74esima edizione del Festival di Cannes. La giuria è stata guidata da Spike Lee con accanto Mati Diop, Jessica Hausner, Kleber Mendonça Filho, Maggie Gyllenhaal, Song Kang-Ho, Mylène Farmer, Mélanie Laurent e Tahar Rahim.

Tra i primi premi attribuiti, il Palm Dog 2021, premio indipendente che ogni anno consacra la migliore performance canina al Festival di Cannes, attribuito a Dora, Rosie e Snowbear, i 3 Spaniel di Tilda Swinton.

L’attrice scozzese ha ritirato (e indossato) il premio, un collare rosso.  I tre vincitori che sono rimasti in Scozia fanno parte del cast del film The Souvenir Part II di Joanna Hogg, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs. 2 anni fa il premio andò al pitbull di Quentin Tarantino tra le maestranze di C’era una volta a Hollywood.

L’Œil d’Or 2021, il premio attribuito al miglior documentario è andato all’indiano A night of knowing nothing di Payal Kapadia presentato alla Quinzaine, il premio speciale della Giuria è andato a Babi Yar. Context di Sergeï Loznitsa sul massacro di 33mila ebrei durante l’occupazione nazista di Kiev.

Palma d’Oro è stata invece assegnata a Titane di Julia Ducournau, con Vincent Lindon e Agathe Rousselle. Francia.

Il premio Grand Prix a ex aequo Qahremān- A Hero di Asghar Farhadi (Iran, Francia) e Hytti nro 6-Compartment No. 6 di Juho Kuosmanen (Finlandia, Estonia, Germania, Russia)

Il Regista premiato è stato Leos Carax per Annette, Francia.

L’Attore premiato è stato Caleb Landry Jones per Nitram, Australia.

Mentre l’Attrice premiata è stata Renate Reinsve per The Worst Person in the World di Joachim Trier, Norvegia, Danimarca.

Premio della Giuria a ex aequo per Ahed’s Knee di Nadav Lapid, Israele, e Memoria di Apichatpong Weerasethakul, Tailandia.

Premio alla Miglior Sceneggiatura per Ryûsuke Hamaguchi e Takamasa Oe (da una novella di Haruki Murakami) per Drive My Car, Giappone.

Caméra d’Or a Murina film croato di Antoneta Alamat Kusijanović (con Martin Scorsese produttore esecutivo) presentato alla Quinzaine.

Mentre il Miglior Cortometraggio premiato è stato All the Crows in the World di Tang Yi.

Ovviamente come per tutte le premiazioni che si rispettino non sono mancate le critiche, principalmente per la Palma d’Oro a Titane della regista Julia Ducournau, da molti considerato assai discutibile. C’è chi ha voluto vedere una forzatura in omaggio al politically correct la Palma d’Oro a una regista donna – la seconda volta in 74 anni, dopo la Jane Campion di Lezioni di piano – in un film che occhieggia alla fluidità sessuale e propone strani ibridi fra uomo e macchina.

Tutti temi da qualcuno, considerati di moda, in un film che però ha avuto giudizi negativi quasi unanimi dai critici, seguiti però da questo ambitissimo premio conferito da una giuria definita inclusiva.

La necessità di affrontare la fluidità di genere per ottenere riconoscimenti dalle giurie sta politicizzando le trame dei film anche cancellando le storie di amicizia. Alcuni giornali hanno così fatto notare la forte presenza di film con tema e/o personaggi omosessuali, transessuali o dalla identità incerta.

Di fatto non si è trattato solo di Titane, ma anche di molti altri film, in concorso e no. Per esempio, hanno fatto notare, entrambi i film in cui era impegnata Valeria Bruni Tedeschi (La fracture, e Les amours d’Anais) vedevano il suo personaggio in relazioni lesbiche; c’è stato poi il progettato scandalo del film di Verhoeven, Benedetta, accolto però da risate alla proiezione in sala… e tanti altri.

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