Pompei e il suo dono di Pasqua per i turisti

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Da tre giorni non si parla d’altro, quindi non potevamo mancare con una nostra Guida Viaggio, alla scoperta dell’ultimo incredibile ritrovamento effettuato a Pompei.

Il direttore del parco, Massimo Osanna ha dichiarato infatti:

“Sarà un dono di Pasqua per i visitatori”.

Non poteva mancare il ministro Dario Franceschini che applaude con queste parole:

“Esempio virtuoso per la ripresa del Paese. […] Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa”.

Due anatre appese per i piedi, un gallo, un cane al guinzaglio, sono quasi intatti e realizzati in maniera così perfetta da sembrare quasi in 3D. Con queste fantastiche immagini, torna alla luce a Pompei l’ambiente quasi integro di un Thermopolium, bottega di street food, come in questi giorni la stanno etichettando, per meglio rendere la sua funzione a chi non è del mestiere.

Era attiva con piatti di ogni tipo, dalle lumache ad una sorta di “paella”. Una scoperta che apre agli studiosi e a chi ne fruirà, nuovi studi su vita, usi e alimentazione dei pompeiani. Di fatto si riesce a stabilire il menù messo a disposizione grazie al ritrovamento nei recipienti del Termopolio di tracce di alimenti che venivano venduti in strada.

Era infatti abitudine dei pompeiani quella di consumare all’aperto cibi e bevande calde. Gli specialisti del Parco archeologico di Pompei stanno già studiando il materiale per verificare quanto questa scoperta possa ampliare le conoscenze sulle abitudini alimentari di età romana.

Lo scavo, si trova comunque nella zona della Regio V interessata negli ultimi anni dai lavori di consolidamento e scavi. La presenza del Thermopolium, ubicato proprio di fronte alla “locanda dei gladiatori“, quasi all’angolo tra il vicolo dei Balconi e la via della Casa delle Nozze d’Argento, era stata notata già nel 2019, quando era stato fatto un primo saggio di scavo.

All’epoca erano riemersi una prima parte del bancone con uno splendido dipinto a tema mitologico che rappresentava una nereide che cavalca un ippocampo e porta con sé una cetra, l’impronta lasciata nella cenere dal grande portone in legno e un balcone che ornava il piano superiore.

Ma i lavori svolti delle ultime settimane hanno fatto riemergere l’intero ambiente della taverna, con il suo bancone. Inoltre, in uno dei “quadri” riemersi con tutti i suoi sfavillanti colori è riprodotto l’ambiente della locanda cosi come doveva presentarsi agli avventori.

A Pompei, precisa Osanna, di locali come questi ce n’erano tanti, solo nell’area degli Scavi se ne contano circa 80, nessuno però così integro, con decorazioni così raffinate, i colori splendidi, i disegni intatti. E soprattutto, spiega lo stesso direttore, gli scavi del passato non sono riusciti a recuperare tutti gli elementi sul cibo emersi in questo progetto, al quale hanno lavorato in equipe esperti di archeobotanica e archeozoologi, geologi, antropologi, vulcanologi.

Il restauro è comunque ancora in corso e il lavoro prosegue anche nei laboratori, dove alle analisi già fatte sul posto ne saranno affiancate altre per conoscere in maniera più precisa il contenuto dei grandi vasi in terracotta. Ma presto, anticipa Osanna, questa parte dei nuovi scavi sarà anche visitabile:

“L’idea, pandemia permettendo è quella di aprire l’accesso al Termopolio a Pasqua, facendo passare i visitatori dal cantiere di restauro della grande Casa delle Nozze d’argento, chiusa al pubblico ormai da decine di anni”.

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