Rossi sempre in pista

Condividi

Natale a Tavullia per Valentino Rossi, dopo la breve vacanza a Madonna di Campiglio, in attesa della 12 Ore del Golfo. Qui il campione sottolinea l’importanza degli allenamenti e del Ranch di Tavullia.

Il Dottore potrà stare vicino al suo papà Graziano da poco dimesso dall’ospedale per problemi neurologici di lieve entità. Saranno giorni di fibrillazione per il quarantaduenne e i suoi fidati Alessio Salucci, Luca Marini e gli altri amici più ristretti che lo seguiranno ad Abu Dhabi, quando nei primi giorni di gennaio sarà nuovamente in pista, a Yas Marina, per la 12 Ore del Golfo appunto.

Il Dottore non ha mai smesso di allenarsi dal ritiro di Valencia e a quanto pare non ha la minima intenzione di farlo. Insieme ai ragazzi della VR46 Academy continua a calcare lo sterrato del Ranch per tenersi in forma. Gli allenamenti sono una parte fondamentale di ogni pilota, ancor più per Valentino Rossi, che ha tenuto testa ai migliori fino all’ultimo Gran Premio.

Nonostante risultati altalenanti resta encomiabile quanto è riuscito a fare con Yamaha fino all’ultimo round al Ricardo Tormo. A DAZN ha detto:

“Quando invecchi, quando hai più di 30 anni, se vuoi mantenerti in forma devi allenarti ancora di più. Inoltre la preparazione fisica è cambiata molto, perché le moto sono diventate più difficili da guidare, vanno più veloce, frenano più forte“.

Valentino Rossi si è ritrovato a transitare in un cambio generazionale che resterà epocale, in cui i prototipi MotoGP sono diventati più potenti, fisici, maggiormente controllati dall’elettronica. Il pilota è innanzitutto un atleta che deve allenarsi in palestra. Non basta più essere talentuosi in moto come accadeva fino a un decennio fa o 0poco più.

Il Ranch di Tavullia ha rappresentato il fulcro dell’attività fuori pista, sia per il nove volte iridato sia per i suoi giovani allievi.

“Aiuta a migliorare il controllo della moto in condizioni di scarsa aderenza, ad attraversare la moto in entrata e uscita di curva, a controllare lo slittamento, l’acceleratore, ecc. Corriamo sempre l’uno contro l’altro… E’ molto importante per esercitarsi nei duelli corpo a corpo“.

Nel frattempo, Lin Jarvis, Managing Director Yamaha, sta pensando di lasciare la MotoGP dopo oltre 20 anni di collaborazione con la Casa di Iwata. Ma prima vuole vincere altri due Mondiali.

Il manager britannico, giunto alla soglia dei 64 anni, sta così pensando alle dimissioni.

Ad ammetterlo è lo stesso Managing Director in un’intervista rilasciata a Motorsport-Total.com a cui ha dichiarato:

“Sono stanco, la pandemia ci ha portato lavoro in più e contemporaneamente si è perso parte del divertimento. Non possiamo più andare al ristorante, ci sono tante restrizioni e non possiamo più invitare ospiti“.

Per Yamaha sono stati anni difficili in MotoGP, basti pensare al caso valvole motore nel 2021 o al divorzio anticipato con Maverick Vinales. La vera nota positiva è la conquista del titolo mondiale ad opera di Fabio Quartararo. Un altro caso di difficile gestione, dato che il campione francese ha messo ulteriore pressione sulla Casa di Iwata. Come condizione per il rinnovo, a cifre sicuramente maggiori, ha chiesto una YZR-M1 che sappia esprimere più potenza sui rettilinei.

Quindi per la MotoGP 2022 Jarvis potrebbe dire addio al mondo che ha calcato per tanti anni.

Condividi