Covid-19 a che punto sono i vaccini nel mondo

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Ogni settimana raccogliamo i numeri della situazione contagi, oggi vogliamo saperne un po’ di più sulla situazione vaccini. A che punto sono i vari test nel mondo?

Non c’è solo il test dell’Ospedale Spallanzani di Roma. Nel Regno Unito, negli Usa, in Israele e in Russia i laboratori lavorano giorno e notte per sconfiggere Covid-19

Con l’avvio della sperimentazione in fase III anche per il vaccino prodotto dalla tedesca Biontech in collaborazione con Pfizer sono saliti ormai a 6 i candidati vaccini che sono arrivati all’ultimo livello di sperimentazione sull’uomo. Un numero consistente se si pensa che le sequenze genetiche del virus Sars-CoV 2 responsabile di Covid 19 sono state rese note solo il 10 gennaio scorso.

Questa la situazione allo Spallanzani di Roma:

Ormai in tutto il mondo, secondo l’Osservatorio del Milken Institute di Pasadena sono almeno 202 i vaccini in fase di sviluppo e di questi appena 24 sono quelli che sono stati avviati a sperimentazione clinica. Tra questi c’è ovviamente anche un vaccino italiano che proprio da qualche giorno è stato avviato alla sperimentazione presso l’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma e coinvolgerà, in questa prima fase, 45 volontari a Roma, Piacenza Verona e Cremona. Si tratta del farmaco prodotto dalla ReiThera di Castel Romano che ha già superato la fase preclinica di test sugli animali dimostrando di produrre una buona risposta anticorpale ed è ora pronto per la fase di sperimentazione clinica sull’uomo. Ad annunciarne la sperimentazione sull’uomo è stato lo stesso Ministro per la Salute, Roberto Speranza.

Anche Israele si prepara per la sperimentazione del test:

Non solo i grandi Paesi del G8 quindi, ma anche molti altri, tra cui la Cina, l’India, la Russia, l’Indonesia e anche diversi Paesi africani come la Nigeria hanno avviato sperimentazioni di specifici prodotti. Israele, per esempio, avvierà la sperimentazione di un suo vaccino già ad ottobre, ha spiegato il ministro della Difesa, Benny Gantz, durante una visita per avere un aggiornamento sui progressi in corso.

“Dobbiamo iniziare i test sugli umani dopo le vacanze di Tishrei”

Ha specificato facendo riferimento al mese ebraico in cui si concentrano le principali festività, che quest’anno si concludono il 10 ottobre.

“Il nazionalismo dei vaccini non va bene, non ci aiuterà”

Ha sottolineato il capo dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus durante l’Aspen Security Forum negli Stati Uniti, tramite collegamento video dalla sede dell’Oms a Ginevra:

“Perchè il mondo si riprenda più velocemente, deve riprendersi insieme, perchè è un mondo globalizzato: le economie sono intrecciate. Parte del mondo o pochi paesi non possono essere un rifugio sicuro e riprendersi”.

Ma il Regno Unito fa notare:

Servirebbero però 9 miliardi di dosi per coprire tutta la popolazione mondiale. Morgan Stanley ha elaborato un rapporto “Covid 19: What to watch in vaccines“, in cui evidenzia i limiti delle capacità produttive delle aziende che hanno i candidati vaccini con maggiori probabilità di successo. Per esempio, la stima è che il vaccino di Astra Zeneca non possa essere prodotto prima dell’inizio del 2021 con una capacità produttiva pari a 300 milioni di dosi. Solo Moderna, Sanofi e Johnson&Johnson avrebbero la capacità di produrre un miliardo di dosi in un anno, ma non è detto che i loro vaccini siano tra i primi a essere autorizzati. Per questo, nonostante il monito dell’Oms, molti Paesi si stanno muovendo sul mercato per assicurarsi scorte importanti. Tra questi il Brasile e gli Stati Uniti. Il vaccino è stato sviluppato dall’Università di Oxford ed in Brasile è in fase di sperimentazione attraverso una partnership con la Fundacion Oswaldo Cruz, il principale centro di ricerca medica in America Latina.

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