Amministratore di condominio – Scopri quanto è affidabile

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Quando si tratta di nominare un amministratore di condominio non è mai una scelta facile, questo perché ci stiamo “mettendo in casa” qualcuno che pagheremo per prendere decisioni importanti e che tuteli i nostri immobili.

Spesso si parte da 0 nella ricerca, accade che la sola cosa su cui ci si possa basare è un passaparola.

Nella mia esperienza, quello che ho capito è che fare l’amministratore di condominio non è per tutti, e forse potremmo dire che così la pensa anche la legge.

Di fatto secondo il Codice civile, può essere nominato amministratore solamente la persona che possiede determinati requisiti di professionalità e onorabilità. In buona sostanza, l’assemblea deve nominare una persona che sia in grado di gestire un edificio.

Con questo articolo vi aiuteremo a scegliere il vostro amministratore di condominio.

Sin da subito va detto che non esiste un albo in cui sono iscritti tutti gli amministratori di condominio. In pratica, non è possibile consultare un registro in cui sono riportati i nomi di coloro che svolgono questo incarico.

Ciò accade perché quella di amministratore non è una libera professione, come lo è ad esempio quella di avvocato o di architetto. Ecco perché è particolarmente difficile capire se la persona nominata dall’assemblea sia in possesso o meno dei requisiti stabiliti dalla legge.

Come verificare quindi se un amministratore di condominio è abilitato?

Secondo la legge, per diventare amministratore di condominio occorre essere in possesso di determinati requisiti che per comodità, possiamo così riassumere:

professionalità, consistenti nell’aver seguito un corso di formazione iniziale e nell’aggiornamento periodico;

onorabilità, nel senso che l’amministratore non deve essere stato condannato per particolari delitti (come, ad esempio, quelli contro la Pubblica Amministrazione) né deve essere sottoposto a misure di prevenzione;

Solamente nel caso in cui l’amministratore sia scelto tra uno dei condòmini, il primo requisito, quello cioè della formazione iniziale e continua, non deve essere posseduto.

Come verificare se un amministratore sia in possesso di tali requisiti?

Innanzitutto, l’assemblea, al momento di nominare l’amministratore, deve chiedergli di esibire la documentazione che comprovi la sussistenza dei requisiti di onorabilità e professionalità. Questi dovrà quindi mostrare gli attestati di formazione, il certificato del casellario giudiziale e ogni altro atto dal quale si evincono le informazioni che servono ai condòmini per procedere a una corretta deliberazione.

Una volta nominato l’amministratore, presumibilmente dopo aver accertato la sussistenza iniziale dei requisiti, si pone il problema di controllare se, nel tempo, l’amministratore segua i corsi di aggiornamento obbligatori per legge.

Come verificare se un amministratore di condominio è aggiornato?

Purtroppo, sul punto, la legge non dice nulla. Non resta quindi che chiedergli direttamente di mostrare i corsi periodici di aggiornamento che segue, magari esibendo gli attestai rilasciati al termine oppure qualsiasi altro documento proveniente dall’organismo che cura la formazione degli amministratori.

Il problema però è che non c’è scritto da nessuna parte che l’amministratore sia tenuto a fornire riscontro nel caso di una richiesta del genere. Quindi, in teoria, ma solamente in teoria, un eventuale rifiuto persistente a dimostrare di essere in regola con la formazione continua potrebbe essere valutato dall’assemblea come inadempimento agli obblighi derivanti dal mandato conferitogli.

E infatti, anche per l’amministratore trovano applicazione le normali regole sul mandato; tra queste ve n’è una che afferma:

«Il mandatario è tenuto a rendere note al mandante le circostanze sopravvenute che possono determinare la revoca o la modificazione del mandato».

Il mio consiglio quindi è quello di visitare il sito ufficiale di STUDIO GIUSEPPE LEO per aver chiaro quali siano le competenze che deve avere un amministratore di condominio.

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