Dal Covid al Vaiolo delle scimmie – tutto quello che c’è da sapere

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Non abbiamo smesso di preoccuparci del problema mondiale del Covid-19 che un’altra grande preoccupazione si sta diffondendo a macchia di ghepardo sul pianeta.

In merito alla diffusione del Vaiolo delle scimmie, l’Ansa riporta quanto affermato da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, il quale ha affermato, durante una conferenza stampa:

“Ho deciso di dichiarare un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”

Ciò a causa del fatto che bisogna cercare di contenere l’epidemia di vaiolo delle scimmie, che ha colpito quasi 17.000 persone in 74 Paesi.

“È un invito all’azione, ma non è il primo”

Ciò è quanto ha affermato Mike Ryan, responsabile delle emergenze dell’Oms, che ha affermato di sperare che possa portare a un’azione collettiva contro le malattie.

In Italia una circolare del ministero della Salute, indica le modalità e la platea dell’immunizzazione:

“Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione – si legge – così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa”.

Il dipartimento della Salute degli Stati Uniti d’America, di fronte al rapido aumento dei casi, ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza nazionale per l’epidemia di vaiolo delle scimmie, seguendo una decisione già presa al livello locale dalla California e dallo Stato di New York.

Le autorità sanitarie, a seguito di questa decisione, potranno gestire più rapidamente test e campagna di vaccinazione contro un virus che anche se non sembra comportare gravi conseguenze si diffonde comunque a gran velocità.

Il segretario alla Sanità Xavier Becerra in un briefing con la stampa, ha dichiarato già da maggio che nelle prossime settimane saranno distribuite in tutti gli Stati Uniti più di un milione di dosi di vaccino, insufficienti tuttavia a coprire la popolazione a rischio contagio stimata in circa 1,6 milioni di persone.

“I casi negli Stati Uniti sono arrivati a 6.600 casi”

La vaccinazione sarà diretta a: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano in alcune specifiche categorie di rischio. Imvanex e’ il vaccino commercializzato in Europa.

Ema ha recentemente esteso le indicazioni d’uso precedentemente solo per il vaiolo anche per il vaiolo delle scimmie. Indicato a partire dai 18 anni di eta’ la vaccinazione prevede due dosi a distanza di almeno 4 settimane 28 giorni una dall’altra.

Ad oggi:

“la stragrande maggioranza dei casi di vaiolo delle scimmie in Italia, circa 550 con un trend in aumento, sottolinea il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, riguarda persone di sesso maschile della comunità gay, ma sarebbe scorretto pensare che il contagio rimarrà confinato all’interno di questa popolazione. – e sottolinea – non dobbiamo commettere l’errore, fatto negli anni Ottanta ai tempi dell’AIDS, di credere che la malattia riguardi solo quella comunità”

In Italia si specifica nella circolare firmata dal direttore generale per la prevenzione Gianni Rezza:

“I contatti stretti devono essere identificati il prima possibile e informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l’infezione”.

Per i contatti con esposizioni a basso rischio “è possibile adottare la sorveglianza passiva, autocontrollarsi e informare il proprio medico di famiglia”.

“I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine come andare al lavoro e frequentare la scuola (la quarantena non è necessaria)”

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