Covid-19 ferma la F1 ma la Red Bull non ci sta

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Il GP Formula 1 si ferma ma a qualcuno questo stop non va a genio, per quanto possa essere assurdo, in un mondo che sta rallentando sempre di più fino a fermarsi totalmente.

Quindi, nonostante la situazione allarmante a livello mondiale, per quella che è stata definita dall’Organizzazione Mondiale Sanitaria una pandemia, pare che alcuni team nonostante positività al Covid-19 in altri team, avrebbero voluto che il weekend del GP Australia proseguisse regolarmente.

Uno di questi è la Red Bull, che ha confermato pubblicamente la propria volontà di correre. A spiegarlo è stato il team principal, Chris Horner e l’ha fatto con queste parole:

“L’autorità sanitaria locale aveva dato il permesso di continuare l’evento, così come la FIA. La maggior parte era a favore della corsa e sarebbe stato fatto un ulteriore screening di prova. Le squadre hanno cambiato posizione dopo il meeting e successivamente il promoter non ha avuto altra scelta che annullare l’evento”.

Secondo indiscrezioni, inizialmente anche la Mercedes avrebbe voluto gareggiare, prima di ricevere indicazioni opposte dal quartier generale di Stoccarda.

Anche Helmut Marko, autore nei giorni scorsi di dichiarazioni che potremmo definire senza ombra di dubbio, superficiali sui rischi legati al coronavirus, ha confermato la volontà della Red Bull di gareggiare affermando:

“Eravamo pronti a correre. Anche altri lo erano, ma non avrebbero avuto un motore”

Dichiarazione che si riferiva forse ai team motorizzati Ferrari. L’austriaco ha poi aggiunto:

“Alcune persone hanno cambiato idea diverse volte. C’era un caso di coronavirus nel paddock ma, dato che eravamo tutti lì, avremmo potuto iniziare le libere, eseguire ulteriori test e poi prendere una decisione finale”.

Va detto che nel frattempo gli altri due team rimasti a favore della corsa sono stati l’Alpha Tauri e la Racing Point.

Secondo gli esperti la motivazione di così tanto desiderio, si nasconderebbe dietro il fatto che la squadra di Milton Keynes sarebbe convinta di disporre nella RB16 di una vettura molto competitiva da subito.

Nei test invernali per trovarsi pronta in Australia a sfidare la Mercedes che è stata attaccata anche da due lettere di chiarimento normativa sul DAS e le prese del bracket posteriore, ha mostrato dei cambiamenti.

Ecco perché la Red Bull è la squadra che più di ogni altra, ci ha rimesso con l’annullamento del GP d’Australia. La squadra di Milton Keynes si è presentata a Melbourne con una RB16 che doveva sfidare la supremazia della Mercedes.

La RB16 realizzata dallo staff di Adrian Newey è sicuramente una vettura molto competitiva che si è evoluta parecchio nei test invernali di Barcellona. Evoluzione che però dovrà accantonare e come tutto dovrà finire a data da destinarsi.

Noi oggi, grazie ai disegni di Giorgio Piola possiamo osservare la rapida evoluzione della RB16, come ad esempio il barge board con il quale la Red Bull è stata presentata e ha affrontato la prima “temporada” di test a Montmelò. La complessa struttura aerodinamica che si collega ai deviatori di flusso ai lati delle pance era molto simile a quella che aveva concluso la stagione scorsa con un Max Verstappen in gran forma. Il barge board era caratterizzato dai due boomerang sovrapposti e dai consueti coltelli nella parte sul fondo. Nella seconda sessione si è poi trasformata con l’introduzione di un pacchetto aerodinamico molto consistente con modifiche che hanno toccato ala anteriore, cape, fondo, diffusore e ala posteriore e, ovviamente, al barge board – deviatore di flusso nel quale erano stati rivisti molti concetti.

Tutto questo è molto bello, ma ne va anche della loro vita, fermarsi un attimo e attendere che tutto questo brutto incubo finisca.

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