Turismo italiano e i postumi da virus
Se vi hanno preoccupato i dati che abbiamo riportato la settimana scorsa su alcune delle anticipazioni di uno studio di Demoskopika contenute nel saggio “Turismo in quarantena“, edito da Tangram Edizioni Scientifiche, scritto dal presidente dell’Istituto di ricerca, Raffaele Rio e riguardanti la situazione attuale del turismo nel Bel paese, non pensiate che il seguito sia migliore.
A preoccupare il settore, sono anche i “postumi da virus”, solo il turismo in Lombardia, conta un calo di 3,9 milioni di arrivi, di quasi 16,8 milioni di presenze e con una contrazione della spesa in viaggi pari a circa 2,4 miliardi di euro.
In Toscana, con un calo di poco meno di 3,3 milioni di arrivi, di 15,5 milioni di presenze e con una rilevante contrazione della spesa turistica pari a circa 2,3 miliardi di euro.
Nel Lazio, con un calo di circa 3 milioni di arrivi, di 12,2 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a quasi 2,1 miliardi di euro.
Questo ovviamente è dovuto a tanti motivi, prima di tutto si pensa che in seguito siano molti i turisti stranieri a cui sarà vietato l’arrivo in Italia o che per conto suo preferirà evitare quello che è stato il secondo focolaio nel mondo.
Il secondo motivo riguarda noi, sono troppi gli italiani rimasti a casa durante la quarantena, cosa che se da un lato è stata positiva per l’evitare il diffondersi della malattia, da una parte poi ha inciso di brutto sulle finanze delle famiglie italiane. Per cui si prevede che siano veramente tanti quelli che resteranno a casa questa estate, non solo per scelta ma perché obbligati dalla situazione economica.
Ed è per questo che nelle nostre guide viaggio, continueremo nei mesi a venire, ad invitarvi chi può a visitare le città italiane, in questo modo, sceglierete albergatori italiani, ristoratori italiani, guide italiane e aiuterete tutto quel comparto legato al turismo che ne uscirà ferito da tutta questa storia.
Oggi in Italia molte imprese rischiano di chiudere perché non hanno più liquidità, ecco perché crediamo che in seguito, chi potrà viaggiare, avrà il dovere morale di riattivare il nostro turismo. Mangiate italiano e godete a pieno l’artigianato italiano che il mondo intero ci invidia.
Tutta la filiera turistica, dalla ricettività alla ristorazione, dai tour operator e agenzie di viaggio ai servizi di spiaggia, è ferma e le previsioni fino a maggio indicano perdite di quasi 90 milioni di presenze di turisti tra Italiani e stranieri. Si parla diltre 500 mila stagionali a rischio.
Per fortuna sono tanti gli Italiani che hanno una gran voglia di viaggiare, appena tutto questo sarà finito.
Un sondaggio di Confturismo-Confcommercio in collaborazione con Swg realizzato tra il 18 e il 23 marzo rileva che 7 intervistati su 10 pensano che l’emergenza Coronavirus durerà ancora due o tre mesi in Italia e la metà di loro ha intenzione di fare una vacanza appena l’emergenza sanitaria finirà e l’allarme sarà cessato.
I dati dicono che l’83% degli Italiani faranno vacanze in Italia, certo il 16% teme però di non avere una disponibilità economica sufficiente per farla, mentre il 44% degli intervistati la farebbe se potesse detrarre parte del suo costo.
Ci auguriamo infatti che anche gli albergatori capiscano la situazione in cui versano molti italiani oggi e speriamo che alla ripresa, non cerchino di recuperare influendo eccessivamente sui costi.