Aria di divorzio in casa Ferrari

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In queste ore, tira aria di divorzio tra la Ferrari e l’Alfa Romeo Racing per il futuro dei prossimi GP F1 2021.

Ieri il team di Hinwil ha raccolto appena 8 punti con Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi: il confronto con il 2018 (48 punti) e il 2019 (57) è impietoso e in Svizzera si punta il dito soprattutto sulle pessime prestazioni delle power unit della Ferrari.

Il decennale matrimonio tra l’ex Sauber e la rossa di Maranello pare quindi che stia per entrare in crisi. Frederic Vasseur, in un’intevista al sito elvetico Blick, non ha escluso un addio al termine del 2021, affermando:

“Siamo legati alla Ferrari fino alla fine del 2021. Poi dovremo rivedere i documenti, perché il prossimo contratto dovrebbe essere concluso dal 2022 al 2026, per via delle nuove vetture. Come in un matrimonio, nessuno ti garantisce che rimarrai per sempre con la stessa donna […] In una partnership bisogna sempre considerare che ci sono alti e bassi. Quindi dobbiamo chiederci: qual è l’accordo migliore? Fino ad ora, la Ferrari è stata per lo più un partner solido”.

Vasseur ha poi mandato alcune frecciate al Cavallino aggiungendo:

“Perdita di prestazioni preoccupante per il futuro? Questa è la vostra interpretazione, ma non posso davvero essere in disaccordo. Abbiamo perso tre-quattro decimi al giro nel confronto con i nostri rivali. La seconda metà della stagione ha mostrato quanto fossero grandi i problemi degli italiani. Abbiamo lottato contro di loro e abbiamo addirittura finito davanti a loro ad Abu Dhabi. A parte l’affidabilità, non possiamo essere soddisfatti dei risultati. Ma quest’anno deve essere stato un disastro per la Ferrari”.

Ciò si aggiunge alle recenti parole di Laurent Mekies, direttore sportivo della Rossa:

“Nei test invernali avevamo capito che sarebbe stata una stagione difficile. Non sapevamo quanto tempo ci sarebbe voluto per risolverli”

Con oggi si chiude un 2020 che anche sportivamente parlando, si è rivelato disastroso in casa Ferrari. La SF1000, l’ultima monoposto nata a Maranello, si è rivelata lontanissima dalla concorrenza costringendo Charles Leclerc e Sebastian Vettel ad accontentarsi solamente dei piazzamenti a punti. Eccezion fatta dei tre podi che i due piloti del cavallino sono riusciti a cogliere in questa stagione incredibilmente disgraziata.

Nonostante le difficoltà incontrate lungo il cammino, il direttore sportivo crede comunque che la monoposto sia migliorata con l’andare avanti della stagione e che il 2020 sia da monito per il 2021. Inoltre, ha sottolineato come già in inverno, durante i test invernali, in squadra avevano riscontrato delle problematiche sulla SF1000.

“Ci sono stati molti piccoli risultati molto significativi durante l’anno, che non sono stati osservati perché eravamo dietro. Speriamo ci renda più forti il prossimo anno. A Barcellona ci siamo subito resi conto delle preoccupazioni legate ad alcuni aspetti della monoposto. Sapevamo che sarebbe stato difficile. Allora non sapevamo quanto ci sarebbe voluto per risolverli. Poi nella fase del Covid non siamo riusciti a toccare la macchina per alcuni mesi”.

Certo non aiutano all’umore dei Ferraristi le parole di Brundle che è stato compagno di box del Kaiser nel 1992 alla Benetton, stagione dominata da Nigel Mansell nella quale Michael Schumacher concluse terzo al termine della prima annata completa in F1 con 53 punti all’attivo e sette podi complessivi oltre alla splendida prima vittoria in carriera festeggiata in Belgio a Spa, circuito nel quale aveva debuttato 12 mesi prima al volante della Jordan risultando subito velocissimo in qualifica.

Martin Brundle ha voluto sottolineare la prestazione di Lewis Hamilton in Turchia, gara in cui il pilota della Mercedes si è laureato per la settima volta in carriera campione del mondo raggiungendo Michael Schumacher in vetta a questa speciale classifica. Affermando in fine:

“Schumacher sarebbe stato fiero di Hamilton”

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