MotoGP – gli effetti del 2020 sul 2021

Condividi

Ci siamo spesso chiesti, in questi mesi, quanto questa triste esperienza cambierà la nostra vita, il nostro modo di pensare e di lavorare. Quante cose che davamo per scontato ora, potrebbero mutare o addirittura sparire per sempre.

Come con lo smart working, così per lo sport, stadi e piste vuote, volti di collaboratori scomparsi dietro le mascherine. Anche con la MotoGP, abbiamo affrontato il Mondiale più anomalo di sempre apre le porte al futuro.

Sorprese e delusioni di un Mondiale che complice l’incidente di Marc Marquez, ha segnato una svolta con relativi vari sbilanciamenti, nei rapporti di forza tra campioni affermati e piloti emergenti.

Eppure, il via della MotoGP 2021 dista ad appena meno di 3 mesi, nel calendario dell’organizzatore Dorna il primo semaforo è infatti quello del GP del Qatar è previsto il prossimo 28 marzo sulla pista di Losail.

La nostra rivisitazione di un 2021 che speriamo sia migliore per tutti, parte proprio dalla missione più difficile in assoluto, quella che attende il neocampione maiorchino. Riconfermarsi sul tetto del mondo, sarà molto difficile per Mir e per la stessa Suzuki. Secondo gli esperti, la storia del motociclismo insegna che imprese simili punteggiano gli albi d’oro ma difficilmente aprono un ciclo vincente.

Tutto questo senza considerare l’incognita Marc Marquez, di cui non conosciamo ancora i tempi e i modi del rientro alle gare dell’8 volte iridato.

Il punto di domanda più grande che il 2020 lascia in eredità al 2021 consiste proprio nella possibilità di rivedere Marc in azione sin dal via della nuova stagione (cosa che al momento non sembra molto probabile) visto che un alone di mistero continua a circondare le sue reali condizioni.

Ad attendere con impazienza il via del Mondiale è intanto Franco Morbidelli. Dopo i primi due GP a Jerez de la Frontera, vinti dal compagno di squadra Fabio Quartararo, il nostro sembrava destinato ad un ruolo marginale. Invece l’italobrasiliano ha messo in mostra una crescita di performance e di personalità inversamente proporzionali al calo del “Diablo” e tale da portarlo, nella fase culminante della stagione a pareggiare i conti con il francese in termini di vittorie, trovando una straordinaria continuità di rendimento che lo ha portato al secondo posto finale, staccato di 13 soli punti da Mir ma davanti all’altro pilota Suzuki Alex Rins.

Il catalano, da parte sua, può solo recriminare, visto che il ruolo di pilota di punta della Suzuki era indiscutibilmente suo. Un intoppo non da poco per la carriera di Alex.

Quindi Rins finisce dritto nella lista i piloti che hanno mancato quest’anno una vera occasione. Un elenco del quale fanno parte comunque, anche Andrea Dovizioso e la Ducati, separati in casa per buona parte della stagione. Non potrebbe essere altrimenti, visto che il binomio formato dal forlivese e dalla Rossa di Borgo Panigale aveva chiuso nelle ultime tre stagioni il Mondiale alle spalle di Marquez.

Ducati ripartirà da una coppia di piloti, Jack Miller e Francesco Bagnaia, prelevata in blocco dal proprio team satellite Pramac. Se non altro un buon esempio di “vivaio” che cresce fino a meritarsi una chance di massimo livello e pari responsabilità. Anche per l’australiano ed il piemontese quindi un 2021 “decisivo”.

Condividi