Pandemia – la lista dei paesi che voltano pagina

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Indipendentemente da quanto leggerete nelle prossime righe e nei prossimi articoli, indipendentemente da chi li pubblica, non dovete mai dimenticare che ciò che ci ha salvato fino ad ora è stata la prudenza e questa dovrà ancora essere una compagna di viaggio.

L’epidemia è in fase calante e per questo nel vecchio continente le restrizioni cominciano a diminuire.

Una delle nazioni capofila è ancora una volta il Regno Unito che a “convivere con il Covid” ci aveva già provato tra l’estate e lo scorso autunno, salvo poi fare dietro front con l’arrivo della variante Omicron. Gli inglesi volevano avviarsi un po’ troppo presto. A Londra, infatti, l’approccio nei confronti della pandemia è stato sempre piuttosto soft, tanto che si è deciso fin da subito di fare a meno del green pass e non è stato imposto alcun obbligo vaccinale (se non per il personale sanitario).

Ora l’obiettivo è rimuovere le altre misure di contenimento incluso l’isolamento per i contagiati. Una rivoluzione totale. Il piano del governo inglese, ha spiegato il premier Boris Johnson in una dichiarazione diffusa da Downing Street, permetterà alla società britannica di “andare verso il ritorno alla normalità” dopo “uno dei periodi più difficili della storia del nostro Paese“.

Un altro Paese che ha deciso di voltare pagina è la Slovenia che da lunedì 21, non chiede più la carta verde per accedere a hotel, ristoranti, bar ed eventi, né per i viaggiatori che entrano nel Paese. Il green pass resterà però necessario per accedere a case di riposo, centri sanitari e carceri. Rimane in vigore anche l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici, mentre è stato abolito il coprifuoco notturno.

Una strada simile è quella seguita dall’Irlanda che già da qualche settimana ha cancellato gran parte delle restrizioni imposte per contrastare la diffusione della variante Omicron. A pub e ristoranti è stato consentito di rimanere aperti oltre le 20 ed è caduto anche l’obbligo di green pass per accedere ai luoghi di ristoro, intrattenimento e tempo libero. Sono stati inoltre rimossi i limiti di pubblico agli eventi dal vivo e a quelli sportivi.

Anche la Danimarca ha detto addio alle restrizioni anti covid. Già dal 1° febbraio nel Paese è stato cancellato l’obbligo di indossare le mascherine nei negozi o sui mezzi pubblici e di esibire il green pass. Inoltre, sono stati autorizzati gli eventi e la frequentazione delle discoteche.

Situazione analoga nella vicina Norvegia che ha decretato una decina di giorni fa la fine del distanziamento sociale e dell’obbligo di mascherine nei luoghi affollati. Il governo norvegese ha inoltre deciso, sulla scia di quanto si appresta a fare la Gran Bretagna, di porre fine anche all’obbligo di isolamento per i positivi, ai quali viene solo raccomandato di stare a casa per quattro giorni.

Restando in Europa del nord, la stessa Svezia ha cancellato le restrizioni imposte a bar e ristoranti e abolito il tetto massimo di partecipanti ad eventi pubblici. Inoltre, nel Paese non viene più raccomandato di indossare la mascherina sui trasporti pubblici affollati.

Le restrizioni sono state allentate anche in Austria. Il governo ha infatti cancellato la ‘regola 2-G’, che consentiva di accedere alle attività non essenziali e ai luoghi della cultura solo a persone vaccinate contro il Covid-19 o guarite dopo aver contratto l’infezione. Sono state inoltre allentate le restrizioni sulla capienza per gli eventi aperti al pubblico.

Dal 25 febbraio, anche i Paesi Bassi faranno a meno del green pass e di quasi tutte le misure anti Covid-19. Resteranno in vigore solo l’obbligo di un test per chi vuole partecipare a eventi al chiuso con oltre 500 persone e l’obbligo delle mascherine su mezzi pubblici e aerei.

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