Trading online e quello che dovete sapere

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Per continuare quanto detto in precedenza, abbiamo bisogno di chiarire un dettaglio spesso dato per scontato, ovvero quello di confondere il trading e gli investimenti.

Per capire davvero cos’è il trading e come funziona, però, dobbiamo ancora chiarire la differenza con l’investire. La distinzione è negli obiettivi e nell’orizzonte temporale: dato un certo strumento finanziario, i trader cercano di ottenere profitto dalle oscillazioni di prezzo nel breve-medio periodo, mentre gli investitori puntano al guadagno in tempi più lunghi, grazie a dividendi, cedole e interesse composito, oltre alla semplice rivendita dello strumento.

Inoltre, sappiamo che i trader possono trarre vantaggio sia dai rialzi che dai ribassi del mercato, mentre un investitore acquista solo in previsione di un aumento nel prezzo di un titolo o valuta.

Proviamo in questo articolo a parlare delle coperture temporali:

Scalping, l’acquisto e la vendita dell’asset sono separati da un periodo di tempo molto breve. In generale, lo scalping inquadra operazioni flash, nell’ordine dei secondi o pochi minuti, sfruttando la volatilità data da eventi conosciuti. Ad esempio, gli annunci mensili dei dati sull’inflazione americana, come l’indice CPI, possono portare a rapidi movimenti di mercato, intercettati dagli scalper;

Day/daily, la compravendita avviene al massimo nell’arco di una giornata di negoziazione, dall’apertura alla chiusura della Borsa, o in generale in 24 ore. La finestra temporale ristretta riduce i potenziali guadagni, dati movimenti di mercato solitamente contenuti; quindi, si effettuano più operazioni per cercare di sommare i profitti;

Swing o trend, si aprono posizioni per seguire oscillazioni di prezzo (swing) prolungate nel tempo, oltre la giornata. Questa strategia può inserirsi in un ciclo di mercato o trend rialzista (bullish) oppure ribassista (bearish); quando l’operazione non si conclude entro 30 giorni, si parla anche di “trading di posizione”.

Per meglio apprezzare cos’è il trading dal punto di vista temporale, potremmo dire che ogni asset può essere quotato su piattaforme o in borse diverse ed è possibile osservare delle piccole differenze di prezzo tra di esse. Comprando dunque un titolo per poi rivenderlo subito e ad un prezzo maggiore altrove, è possibile ottenere profitto.

Perché è così importante parlarne? Perché in generale, il tempo è un fattore importante per definire il significato di trading: le borse mondiali, infatti, sono generalmente aperte per sole 6/8 ore al giorno e per 5 giorni alla settimana.

Gli scambi nella Borsa di Milano, ad esempio, avvengono tra le 9 e le 17.30 dal lunedì al venerdì. Alcuni trader, quindi, sfruttano la volatilità data dalle prime e le ultime ore di attività del mercato, o il cosiddetto “monday” effect, per condurre le operazioni. Tuttavia, così come il momento giusto per investire non esiste, anche nel trading è quasi impossibile cronometrare il mercato per anticiparlo.

È possibile fare un’ultima distinzione per chiarire cos’è il trading: in base agli strumenti finanziari scambiati, riconosciamo tipi e funzionamenti diversi. L’esempio più famoso è il trading di azioni o basato su indici di borsa, come il FTSE MIB, il Nasdaq o l’S&P500. Inoltre, è possibile scambiare obbligazioni, partecipazioni ad ETF, materie prime o criptovalute come Bitcoin (BTC) con un trade.

Il trading di monete fiat, invece, ha luogo nel mercato Forex (Foreign Exchange Market): in pratica, si genera profitto sfruttando il tasso di cambio tra due valute. Ogni trade, infatti, ha come oggetto un pair, come vendere dollari per acquistare euro (USD-EUR) o viceversa.

In particolare, il rapporto (o spread) tra i due valori, dato dalle quotazioni bid e ask delle coppie, è misurato in punti percentuali (chiamati PIP). Per molti il Forex rappresenta per eccellenza il significato di trading: è il mercato in assoluto più liquido e partecipato con un volume di giornaliero nell’ordine dei trilioni (mille miliardi).

Per negoziare il valore di un qualsiasi asset, aprendo posizioni long o short, di solito non si acquista “materialmente” il titolo, ma dei contratti derivati che ne riflettono i cambiamenti di prezzo. Questi sono chiamati CFD (contratti per differenza) e sono essenzialmente un accordo tra controparti, obbligate alla scadenza a scambiarsi denaro in base agli andamenti di mercato. I CFD, in pratica, replicano le prestazioni di un’azione, una materia prima o una coppia Forex, così che un trader possa trarre profitto sia dai rialzi che dai ribassi.

 

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