La Polizia di stato oscura 473 siti truffa

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Tante volte i nostri articoli sono dedicati all’attenzione che si deve avere nello scegliere una piattaforma per il trading online che non solo sia adeguata alle nostre competenze ma che soprattutto sia veritiera.

Lo facciamo con una certa costanza perché continuiamo a sentire storie di truffe perpetrate ai danni di chi voleva investire i propri risparmi.

Di fatto la scorsa settimana la Polizia di Stato si è trovata costretta ad oscurare 473 siti che addirittura sfruttavano indebitamente il marchio Eni Spa e l’immagine dei suoi vertici, pubblicizzando, anche con video “deepfake”, falsi investimenti finanziari attraverso piattaforme di trading online.

Polizia postale Lazio: “L’accesso dal territorio nazionale a ognuna delle risorse web coinvolte nella truffa è stato inibito grazie a una complessa attività di ricerca sulle fonti web coordinata dalla Polizia postale e delle comunicazioni e condotta in collaborazione con il servizio di security di Eni.

Grazie a ulteriori accertamenti sono state individuate alcune persone coinvolte nella successiva fase di monetizzazione dei proventi ottenuti illecitamente, nei confronti delle quali sono in corso indagini preliminari con il concorso del Centro operativo di sicurezza cibernetica”

L’operazione è stata il risultato della costante attività di prevenzione e contrasto portata avanti dalla Polizia postale e delle comunicazioni nei confronti del falso trading on line, che consiste nell’ingannare e indurre le vittime a versare i propri risparmi in investimenti inesistenti. Un fenomeno criminale che continua a produrre ogni anno un volume di guadagni illegali di milioni di euro e alimenta altri reati – come riciclaggio, evasione fiscale e abusivismo finanziario – che fanno da leva alla criminalità organizzata.

Proteggersi da questo pericolo è possibile, seguendo i consigli della Polizia di Stato che riportiamo di seguito:

diffidare delle offerte di investimenti online che promettono guadagni immediati ed elevatissimi;

non fidarsi delle pubblicità di investimenti che utilizzano loghi di istituzioni o aziende, o immagini di personaggi noti, che servono a rendere credibile il raggiro;

verificare sempre che chi propone un investimento sia autorizzato a farlo e, in particolare, che la società o l’intermediario finanziario siano registrati sulla piattaforma www.consob.it (Commissione nazionale per le società e la borsa), verificando eventuali “alert” presenti sul sito;

preferire società che operano nell’Unione europea, considerato che a oggi nessuna società o piattaforma di trading risulta autorizzata a operare in Italia;

prima di effettuare qualsiasi investimento o avviare rapporti di lavoro con qualunque società o piattaforma, assicurarsi che questa sia regolare, ovvero sia costituita da regolare partita IVA e da una sede legale esistente. A questo scopo a volte è necessaria una semplice ricerca tramite motori di ricerca per stabilirne la veridicità, anche attraverso eventuali recensioni;

rivolgersi alle autorità competenti per chiedere supporto e scongiurare così rischi o danni maggiori, consultando a questo scopo anche le informazioni dedicate a questa fenomenologia di reato presenti sul portale della Polizia postale Commissariato di PS online.

Noi come ultimo consiglio vi ricordiamo che eToro, leader mondiale del trading online è uno degli esempi da seguire per comprendere come deve essere una piattaforma che offre questa tipologia di servizio. La trovate cliccando qui su trading e-toro online.

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