Le reazioni al Green Pass in Europa

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Il Green Pass sta spaccando a poco alla volta, prima l’Europa e forse in seguito anche il resto del mondo, considerando che aumenta la lista dei paesi terzi che vogliono aderire a questa iniziativa nella speranza di rendere i viaggi all’estero più accessibili a tutti.

Intanto in Europa la situazione contagi da Covid-19 varia da nazione a nazione. A Berlino si valuta la possibilità di introdurre nuove misure se i contagi dovessero continuare a salire. Il capo della cancelleria di Angela Merkel, Helge Braun, alla Bild am Sonntag ha spiegato:

“Le persone vaccinate avranno sicuramente più libertà delle persone non vaccinate”.

La sua proposta prevede il divieto di entrare in luoghi come ristoranti, cinema e stadi per chi non è immunizzato, anche se ha eseguito un test. Intanto Nel resto d’Europa diversi governi stanno optando per l’introduzione del green pass obbligatorio per svolgere determinate attività.

Al ristorante, al cinema oppure allo stadio si potrà andare solo se vaccinati. Anche il tampone non basterà più.

Anche se durante una recente visita al Robert Koch Institute, la stessa Angela Merkel aveva infatti escluso nuovi obblighi per i vaccini “al momento”, sottolineando che per ora il governo preferiva concentrarsi sull’incoraggiare la vaccinazione.

Nel resto d’Europa diversi governi stanno optando per l’introduzione del green pass obbligatorio per svolgere determinate attività, lo hanno fatto Francia e appunto Italia, lo ha deciso anche la Grecia, travolta dalle positività portata dai turisti. Anche in Spagna aumentano le restrizioni a livello locale.

Allo stesso modo, i tedeschi già ad oggi possono utilizzare strutture come ristoranti, cinema e impianti sportivi solo se completamente vaccinati o in grado di fornire un test negativo recente.

Ma se i tassi di infezione continueranno ad aumentare, però, le persone non vaccinate dovranno ridurre i loro contatti, ha spiegato Braun in un’intervista al domenicale del quotidiano Bild.

“Ciò potrebbe significare non avere la possibilità di visitare luoghi come ristoranti, cinema e stadi per le persone non vaccinate, anche se testate, perché il rischio è troppo alto.“

La Germania ha registrato un basso numero di contagi durante l’estate rispetto a molti dei suoi vicini europei, ma i casi sono aumentati nelle ultime due settimane, in gran parte alimentati dalla variante Delta. Nel frattempo, la campagna vaccinale ha rallentato e questo ha portato a nuove discussioni su come incoraggiare chi non si è ancora vaccinato a farlo.

Braun è convinto che la sua proposta sia assolutamente legale:

“Lo Stato ha il dovere di proteggere la salute dei suoi cittadini – ha risposto alla Bild am Sonntag – Questo include un sistema sanitario che non deve rimandare altre operazioni in inverno per curare i pazienti Covid. E questo include la protezione di coloro che non sono vaccinati”

L’attenzione, anche in Italia è tutta rivolta a settembre, quando i contagi da Covid potrebbero raggiungere nuovi picchi. La “quarta ondata” è sempre più vicina. In tale situazione, Braun fa notare che la quarantena per i contatti stretti porterebbe a:

“effetti enormi sui processi lavoratavi nelle aziende, come stiamo già vedendo in Gran Bretagna “

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