Binotto: “Non siamo abbastanza veloci”
Melbourne 2020 GP F1, l’attesa mette più ansia del solito, considerando la situazione attuale, “drammatica” su ogni fronte.
Mattia Binotto il team principal della Ferrari, esige garanzie per il weekend del 13-15 marzo in Australia, vuole giustamente conoscere delle risposte rispetto al trattamento che il personale proveniente dall’Italia riceverà all’arrivo a Melbourne, l’allarme coronavirus potrebbe infatti generare alcune complicazioni e il numero 1 del Cavallino Rampante vuole vederci chiaro.
L’ingegnere ha infatto dichiarato ai giornalisti:
“È importante sapere qual è la situazione prima di viaggiare in Australia. Non possiamo scoprire quale sia la situazione quando siamo già lì, indipendentemente dal fatto che ci siano esami medici. Dobbiamo saperlo perché dobbiamo proteggere i nostri dipendenti. […] La Formula Uno e la FIA stanno parlando con le autorità locali e gli organizzatori. Sappiamo che le persone che vengono dall’Italia possono avere delle difficoltà e dobbiamo capire cosa accadrà se ci saranno problemi. Devono assicurarsi che tutto vada bene“.
Il problema coronavirus, fra le altre cose, non riguarda soltanto la Ferrari ma anche la scuderia Alpha Tauri e il fornitore di pneumatici Pirelli che hanno base in Italia, rispettivamente a Faenza e a Milano, senza dimenticarsi che Haas e Alfa Romeo montano motori di Maranello.
Ma i guai non finiscono qui, in Formula 1 tiene banco il “mistero dei motori”. Si parte dalla Ferrari, con Mattia Binotto un poco sconsolato per le performance della power unit. E si continua con la Mercedes, con i diversi problemi di affidabilità avuti nei test a Montmelò.
Un’ipotesi arriva dalle colonne del Corriere della Sera, giornale italiano dove Giorgio Terruzzi fa sapere come nella serata di venerdì, la Fia ha emesso:
“uno strano comunicato nel quale annunciava la fine delle investigazioni sulla power-unit Ferrari, l’approdo a un accordo tra le parti (che resterà segreto) e l’apertura di una collaborazione con la stessa Ferrari per monitorare l’attività motoristica dei team. […] istigazione alla verifica portata avanti con estrema insistenza da Mercedes e Red Bull 2019”.
Nel mirino sembra esserci proprio il suo ultimo salto di qualità, registrato durante la seconda parte dei test, per cui ora gli occhi sono tutti puntati sul motore. I controlli non hanno evidenziato irregolarità ma, continua Terruzzi, in merito:
“devono aver spinto la Fia a porre qualche paletto in quella zona grigia dentro la quale ogni team sguazza da sempre”.
Per questo motivo dunque, la Ferrari potrebbe aver perso la scia positiva registrata l’ultima volta. Ma sempre per questo anche la Mercedes potrebbe essere sospettata di “bruciare” olio nel motore per migliorare le prestazioni, e probabilmente la Fia è intervenuta anche su questo. Non è chiaro cosa nasconda la comunicazione della Fia, ma nulla nega che qualcosa possa essere accaduto.
Per cui non ci resta che aspettare ed incrociare le dita, certo la situazione per la rossa di Maranello non è proprio delle migliori e c’è da chiedersi a questo punto, quale potrà mai essere lo spirito con cui fra poco più di 10 giorni si affronterà l’inizio del Mondiale.