Voli fantasma nei cieli d’Europa

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Quanti di voi conoscono la storia dei ‘Voli fantasma’ che avvengono sullo spazio aereo dell’Europa? Questa Guida Viaggio, vuole togliere qualche curiosità a chi non ne ha mai sentito parlare.

Li chiamano così ma ovviamente non hanno niente a che fare con storie di spiriti o di aerei posseduti. Per volo fantasma s’intende quell’aereo che pur non avendo di fatto un numero consistente di passeggeri a bordo, decide comunque di effettuare la propria tratta. Ecco allora che si parla di un volo fantasma nel momento in cui un aereo che potrebbe trasportare circa 150 o 200 passeggeri ne ospita invece 20, 10 o perfino nessuno, decidendo comunque di decollare come da programma, senza spostare i passeggeri su un altro volo.

“Use it o lose it”, ovvero “o lo usi o lo perdi”. Si può riassumere così il caso dei cosiddetti voli fantasma, voli che in questo periodo in cui i casi di Covid hanno fatto registrare un’impennata in quasi tutti i paesi europei, stanno continuando a volare anche se vuoti o con pochi passeggeri a bordo.

La spiegazione la si può trovare in quella regola, in vigore nell’Unione europea (ma non solo), che impone alle compagnie aeree di far volare comunque un certo numero di aerei in modo da occupare, e dunque garantirsi nel tempo, determinati ‘slot’ negli aeroporti.

In pratica una compagnia aerea per continuare a poter operare in quasi gran parte degli scali europei deve far decollare e atterrare i propri aerei, anche se praticamente vuoti, come sta accadendo in questo periodo.

La regola prevedeva che minimo l’80% dei voli fissati di ogni compagnia fosse garantito, dopo la pandemia la soglia è stata abbassata al 50% per venire incontro alle esigenze delle compagnie aeree e probabilmente evitare inquinamento inutile e dannoso all’ambiente. Qualora questa regola non venisse rispettata, allora gli spazi vengono riassegnati ad altre compagnie.

Un tema la cui necessità di discussione si sta facendo sempre più impellente e che ha spinto il ministro dei trasporti belga George Gilkinet a chiedere un intervento della Commissione europea affinché vena ridotta la soglia del 50% e vengano fornite “nuove possibilità di esenzione” per i vettori fino a quando l’emergenza Covid, così come la stiamo vivendo ora, non sarà terminata.

Per capire quanto insensata e dannosa può essere la politica di questi voli fantasma è sufficiente guardare a quanto inquina un normale aereo. In totale, il traffico aereo è responsabile di circa il 2,4% delle emissioni globali di anidride carbonica da combustibili fossili.

In Paesi come la Svizzera, proprio il settore aereo è, fra tutti, il più nocivo di tutti. Volendo paragonare l’inquinamento di un normale aereo con quello degli altri mezzi di trasporto, si scopre che in media un aereo inquina ben 30 volte di più di un treno. Guardando al settore auto, si scopre che un’automobile produce in media 42 grammi di anidride carbonica per ogni passeggero, laddove invece l’aereo (su una media di 88 persone per volo) ne produce 285.

Quindi ci si chiede perché non cogliere del positivo da questo periodo di stop negativo, dovuto al Covid-19 e calare sotto il 30% la soglia dei voli minimi.

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