The SeaCleaners, la nave che ripulisce i mari

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Siamo così focalizzati sulla pandemia da Covid-19 che forse abbiamo dimenticato o comunque messo da parte tutte le nostre problematiche. Una di queste è l’impatto che la vita dell’uomo ha sull’ecosistema e di conseguenza sul resto del pianeta. Motivo per cui non possiamo fermarci e pensare che non sia un problema nostro o che addirittura non ci sia affatto un problema.

Uno dei lavori più grandi che in queste ultime settimane è stato presentato, nasce dopo 3 anni di ricerca e sviluppo, presentando The Manta – in virtù della forma assunta – per il progetto The SeaCleaners, un catamarano lungo 56,5 metri è progettato per liberare i mari e le acque costiere da quantità crescenti di plastica.

Considerate che è stato stimato che ogni minuto, in tutto il mondo, 17 tonnellate di plastica vengono scaricate negli oceani. Yvan Bourgnon era stanco di colpire oggetti galleggianti durante le competizioni e di vedere il paradiso trasformato in una discarica. Ha deciso così di agire creando il progetto The SeaCleaners.

Yvan ha così creato un centro di competenza dedicato alla costruzione di una nave pionieristica, con la prima barca pulisci mare in grado di raccogliere su scala industriale rifiuti di plastica galleggianti.

Grazie a una combinazione unica di mezzi di raccolta, Manta sarà in grado di raccogliere sia macrorifiuti galleggianti che detriti più piccoli da 10 millimetri in su e fino a un metro di profondità.

Oltre alla pulizia dell’oceano, The Manta è anche attrezzata per pulire corsi d’acqua e linee costiere. Con due piccole imbarcazioni di raccolta multiservizio ospitate a The Manta, è possibile raccogliere fino a dieci metri cubi di plastica per barca/giorno.

La Manta sarà l’unica barca da lavoro in grado di gestire il 100% dei rifiuti di plastica raccolti in mare grazie alla sua “fabbrica a bordo”.

Il materiale sarà selezionato manualmente, trattato e recuperato utilizzando un’unità di conversione dell’energia di pirolisi in grado di convertire tutta la plastica raccolta in energia con un impatto ambientale minimo. Con una capacità di raccolta e trattamento dei rifiuti da 1 a 3 tonnellate all’ora, l’obiettivo di Manta è di liberare gli oceani da 5.000 a 10.000 tonnellate di rifiuti di plastica all’anno.

Questa straordinaria nave inoltre servirà anche come laboratorio scientifico all’avanguardia per l’osservazione, l’analisi e la comprensione dell’inquinamento da plastica oceanica e come piattaforma educativa aperta al pubblico.

La Manta lavorerà principalmente in Asia, Africa e Sud America, nelle zone strategie dove l’inquinamento marino da plastica è particolarmente denso, come le zone costiere, fiumi, grandi foci di fiumi ed estuari.

Inoltre, si stima che la Manta sarà anche in grado di intervenire rapidamente nelle aree inquinate a seguito di un disastro naturale o climatico come tifoni, tsunami e tanto altro.

Nel 2019 Spadel società che ci ha permesso di raccogliere tutte queste informazioni, ha stretto una partnership con il team. Ora, 2 anni dopo, con la progettazione e lo sviluppo della barca nella sua fase finale, verrà selezionato il cantiere dove sarà costruito il catamarano. Ci aspetta un catamarano dalle vele ultraleggere, ampia pannellatura con fotovoltaico, uso dell’idrogeno e supporto del microeolico, il tutto su una struttura pensata per fagocitare lo sporco incontrato nei pari più compromessi e differenziare il raccolto direttamente nel ventre dell’imbarcazione.

Il lancio e le prime campagne di raccolta avverranno nel 2024.

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