Covid-19 decreto 4 marzo 2020

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Porta la data di oggi l’ultimo Decreto emanato in Italia dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Decreto che contiene le norme di sicurezza per far fronte all’emergenza coronavirus.

Fra le misure che tutti dovremmo adottare:

applicare il cd. droplet, ossia mantenere la distanza di almeno 1 metro nei rapporti personali;

per gli over 75 e gli over 65 ammalati, rimanere a casa ed evitare i luoghi affollati;

evitare strette di mano;evitare scambi di bottiglie e bicchieri durante le attività sportive;

starnutire o tossire all’interno del gomito o di un fazzoletto e gettarlo immediatamente;

se avete febbre, pur non essendo entrati in contatto con persone delle aree del focolaio, è necessario rimanere a casa;

ai comuni, alle associazioni e ai privati, va richiesto di organizzare attività all’aperto, senza assembramenti;

piano di assunzione straordinario per medici ed infermieri, per un totale di 1200 posti;

per 30 giorni è bene evitare manifestazioni pubbliche, concerti, meeting, manifestazioni sportive, con lo stop anche alle partite che si effettueranno a porte chiuse;incremento dei posti di terapia intensiva del 50 per cento e del 100 per cento di quelli in pneumologia e in malattie infettive;

Si tratta del nuovo Dpcm, meglio conosciuto con il nome di “vademecum coronavirus”, messo appunto dal comitato scientifico che sta affiancando Palazzo Chigi nella battaglia al Virus.

In poche parole, sono state estese alle zone non considerate rosse, le semplici regole comportamentali per scongiurare ogni tipo di contagio.

Insomma allo stato attuale, non ci stanno chiedendo di bloccare tutte le nostre attività e di rinunciare alla nostra vita. Questo deve essere molto chiaro, in modo da evitare una psicosi di massa, anche perché sono veramente tante le persone che iniziano a sentirsi pressate da tutti questi cambiamenti e regolamenti.

Dobbiamo semplicemente affrontare la nostra vita, purtroppo ciò avrà ripercussioni su tutto, anche sull’ambiente. Sarà inevitabile infatti, molti sceglieranno di prendere la macchina invece che i mezzi pubblici.

Si iniziano ad evitare i cinema proprio perché prevedono troppe persone in un luogo chiuso. A questo punto ci auguriamo che chi di dovere prenda provvedimenti per evitare la completa chiusura. Provvedimenti che potrebbero considerare, ad esempio, un intervallo che metta distanza fra gli spettatori. Sarebbe sicuramente meglio di una chiusura completa.

Per quanto riguarda invece il decreto che servirà a rilanciare l’economia, il premier ha chiesto di poter procedere come previsto nel consiglio dei ministri di giovedì, quando sarà adottata la decisione di sforare il deficit per coprire i 3,6 miliardi necessari al provvedimento. Le misure chieste da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Italia Viva andranno in un terzo decreto che potrà contare – questa l’assicurazione del presidente del Consiglio – anche su altre risorse. Europa permettendo.

Per il resto non ci resta che attendere, possiamo solo augurarci che non ci siano misure più ristrette nei prossimi giorni. Misure come quella proposta per la chiusura delle scuole e delle Università, fino al 15 Marzo su tutto il territorio. Situazioni del genere metterebbero in ginocchio il sistema scolastico.

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