Vaccini, situazione nel mondo ad oggi

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Londra e lo Stato ebraico somministrano dosi a tappeto, usano persino i cinema e i luoghi di culto.

Mentre Pechino fa delle sue 4 formule un’arma di diplomazia, ma è molto in ritardo.

Le campagne vaccinali contro il Covid-19 dei grandi Paesi si somigliano quasi tutte, si dà priorità agli anziani, ai sanitari, ai pazienti con co-morbilità e l’obiettivo è quasi ovunque di vaccinare tutti gli adulti entro l’anno.

Diversa invece risulta essere la logistica. Sembrano procedere più spediti i Paesi che come il Regno Unito che ha allestito molti punti di vaccinazione, dalle farmacie ai cinema ai luoghi di culto. L’aderenza al piano però è condizionata dall’arrivo delle dosi, in Germania ad esempio la maggioranza di quelle prenotate arriverà dopo Pasqua, ed è per questo che la locomotiva d’Europa che inaugura presto due nuovi stabilimenti Pfizer-BioNTech, sembra poi essere quella che va a rilento.

In Gran Bretagna inoltre non c’è bisogno di prenotarsi per ricevere il vaccino, si viene chiamati direttamente dal Servizio sanitario nazionale, per lettera o sms. In questo caso nel messaggio è già incluso il link sul quale cliccare per scegliere giorno e ora dell’appuntamento. A Londra le vaccinazioni si somministrano nelle farmacie o negli ambulatori medici e la procedura non dura più di 10 minuti. Alla periferia della capitale sono stati allestiti punti di vaccinazione di massa nei centri congressi, mentre nel resto del Paese vengono utilizzati impianti sportivi, chiese, moschee e cinema.

Anche grazie a questo sforzo logistico la Gran Bretagna è riuscita a vaccinare 15 milioni di persone in soli 69 giorni. A metà di febbraio era stato offerto il vaccino a tutti gli ultra-settantenni.

La Cina, con pochi vaccinati in patria, risulta poi essere abbondante negli aiuti all’estero. Di fatto Pechino esporta le 4 formule sviluppate in patria a tempo record anche per consolidare i suoi legami con Paesi stranieri, soprattutto in Africa e Asia ma anche in Europa.

A 4,3 milioni di tedeschi a oggi è stata inoculata la prima dose di vaccino anti Covid-19. Circa un terzo di loro ha ricevuto la seconda. Una lentezza che si spiega perché nei primi 3 mesi del 2021 la Germania ha avuto a disposizione solo 18,3 milioni di dosi, che però dovrebbero diventare oltre 77 milioni tra aprile e giugno, e 126 tra giugno e settembre.

I Länder, attraverso i presidi sanitari locali, chiamano i cittadini. A regime le vaccinazioni avverranno in 400 centri nel Paese. Per ora operano unità mobili per i soggetti con priorità. I primi vaccinati sono stati gli over 80, il personale medico di ospedali e Rsa, gli addetti alle ambulanze e ai pronto soccorso. Poi, nell’ordine, sono previsti gli over 70, i malati a rischio, il personale degli Istituti di psichiatria, i poliziotti, gli amministrativi di ospedali e ospizi, gli over 60 e così via. Angela Merkel si è impegnata a offrire una possibilità di vaccinarsi a tutta la popolazione entro fine estate.

Con 3,5 milioni di vaccinati – tra chi ha ricevuto una e due dosi – la Francia è terza in Europa, dopo Regno Unito e Germania. All’inizio, il 27 dicembre, il vaccino era riservato agli ospiti delle case di cura e ai loro medici e infermieri. Una settimana dopo si è aggiunto il personale sanitario con più di 50 anni o con possibili co-morbilità. Dal 18 gennaio, prenotazioni aperte agli over 75 e alle persone di ogni età affette da una malattia grave. I centri sono 1.350: ospedali, ma anche associazioni di quartiere. Dal 25 febbraio anche i medici generalisti potranno vaccinare. Gli appuntamenti si prendono sulle piattaforme private online Doctolib, Maiia e Keldoc. Il passaggio successivo sarà somministrare le dosi anche nelle farmacie, nella speranza di mantenere la promessa di Macron: vaccinare entro fine estate tutti gli adulti che lo desiderano.

L’America ha iniziato a Capodanno a vaccinare personale sanitario, polizia, pompieri e chi lavora col pubblico, dalla ristorazione agli addetti a metrò e bus. A metà gennaio, poi, ha cominciato con chi ha più di 65 anni; dal 15 febbraio ha aperto alle donne incinte e a chi ha malattie gravi o croniche. Ma la domanda è enorme. Al ritmo attuale (1,7 milioni di somministrazioni al giorno) ci vorranno 8 mesi per arrivare al 75% della popolazione. A Pasqua si arriverà al 20%.

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