Turisti in Italia, la ripresa c’è e si vede

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Non potevamo non dedicare una nostra Guida Viaggio, al boom di turisti che sta affollando lo stivale tricolore in lungo e in largo.

Il turismo in Italia è in ripresa e questo ci risolleva il morale, certo sì spera che i numeri, più che ottimi, diano un risultato altrettanto buono nel mondo del lavoro. Resta il fatto che dopo i mesi difficili segnati dall’emergenza coronavirus questa è veramente una buona notizia.

A confermare il rilancio è un’indagine di Federalberghi, Nexi e Zucchetti che fotografa l’aumento delle presenze e delle spese dei turisti negli hotel e le destinazioni preferite. Da segnalare anche il ritorno dei viaggiatori stranieri, confermato pure da Bankitalia.

Riguardo alle presenze, si registra un +33,4% sul 2019; un numero che è il risultato del +13,5% delle presenze italiane e del +45,8% di quelle straniere.

Si tratta di una crescita superiore rispetto a quella registrata ad aprile, quando le presenze dei turisti negli alberghi italiani sono aumentate del 10,5% rispetto al 2019, ma con gli stranieri che hanno fatto segnare una diminuzione del 26,3%.

A essere in ripresa non sono solo le presenze, ma anche le spese dei turisti. Secondo Nexi, che ha esaminato gli acquisti da parte di Italiani e stranieri nei nostri hotel, dall’analisi della PayTech emerge che a maggio 2022 le spese sono cresciute complessivamente del 13,7% su maggio 2019: +25,6% per gli italiani e +9% per gli stranieri.

“Il recupero delle spese in alberghi è un segnale incoraggiante e conferma come gli strumenti di pagamento digitale siano scelti da un numero sempre maggiore di esercenti e cittadini”, dice Enrico Trovati di Nexi.

Buone notizie arrivano anche da Bankitalia, che conferma la risalita della spesa dei turisti stranieri in Italia, nel primo trimestre dell’anno supera il 2020, periodo in cui esplose la crisi Covid, ma resta ancora indietro rispetto ai livelli del 2019. Secondo quanto si ricava dalle tabelle della Banca d’Italia, la spesa ammonta a 5,1 miliardi, contro 1,2 dello stesso periodo del 2021 e 4,3 del primo trimestre 2020

Fra le città che più fanno parlare di sé c’è Napoli che a giugno, proprio come nel 2019, fa registrare numeri interessanti in termini di presenze e consensi e rilancia tutto il territorio campano in una dimensione oltre le nebbie del lockdown e della pandemia.

Si offrono grandi eventi, in una città ricca di proposte e negli alberghi l’occupazione resta costante e a livelli alti. Considerando la propensione a scegliere mete balneari con l’inizio dell’estate, Napoli città d’arte si difende con una occupazione camere pari all’80% nei fine settimana.

Turisti che restano in media due notti, la cui attenzione è attirata anche dai grandi eventi. Due esempi per tutti, sono stati il concerto di Vasco Rossi e quelli di Gigi D’Alessio, di cui il presidente di Federalberghi, Antonio Izzo ha detto:

«Ottimi veicoli promozionali per il territorio. Insomma, non si tratta solo di turisti in più che arrivano a Napoli per prendere parte ad un evento e proprio per questo motivo, è indispensabile puntare ad una destagionalizzazione dei grandi progetti con un appeal internazionale, organizzando iniziative importanti anche a ottobre o novembre, mesi tradizionalmente meno vivaci. Programmare, adottare strategie decise aiuta tutto il settore. L’indotto è considerevole e va osservato che ormai tutta la città è coinvolta dai flussi turistici: ci sono molti visitatori anche in giro attraverso quartieri che prima non venivano proprio coinvolti in tour e passeggiate spontanee».

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